Settimana fra sole e nubi ma senza pioggia. Si intravede la primavera

MANTOVA Numeri impietosi i millimetri di pioggia caduti a Mantova nelle ultime sei settimane si contano sulle dita di una mano, quando solo febbraio ne dovrebbe ricevere quasi 50. Di fatto, dall’inizio dell’anno manca il 25% delle piogge, percentuale da sommare al -40% dell’anno scorso e alle cattive previsioni di pioggia per le prossime settimane, non essendo previsto alcun cambiamento almeno fino a metà marzo, per non dire oltre. Va un po’ meglio nell’Oltrepò, dove in febbraio sono riusciti a cadere fra 5 e 10 millimetri di pioggia. La tendenza a lunghi periodi di siccità non è una novità. Negli ultimi cinque anni la fine dell’inverno e la prima parte della primavera sono state ad esempio quasi sempre piuttosto aride. L’anno scorso il trimestre gennaio-marzo aveva totalizzato in città appena 50 millimetri di pioggia sui 150 della media. Circa 100 erano stati i millimetri caduti nel primo trimestre del 2021, circa 90 nel 2020 e 70 nel 2019. E altre volte, negli anni precedenti, la tendenza era stata simile. Abbiamo di fronte, in buona sostanza un comportamento meteo che vede un progressivo spostamento delle piogge verso l’estate sotto forma di veloci temporali, quando l’evaporazione è però molto più intensa. Nel nord Italia la siccità non si presenta in egual modo. Soffre certamente di più la Valpadana settentrionale, quella a nord del Po; l’Emilia, specie da Reggio verso l’Adriatico, negli ultimi dieci giorni ha ricevuto piogge tutto sommato abbondanti. La situazione è pesante soprattutto in Piemonte, la regione più colpita), ma in Lombardia e in Veneto sta peggiorando di settimana in settimana. Qui, fra l’altro, i bacini subalpini sono nettamente più scarichi rispetto a 12 mesi fa.
Il mantovano non fa eccezione, specie la parte settentrionale della provincia. Nel 2022 sono piovuti poco più di 500 millimetri d’acqua sugli 800 della media, considerando che anche la seconda metà del 2021 era stata piuttosto arida. Un altro dato rilevante è quello relativo alla neve, quindi alla sempre minore quantità di manto bianco presente sulle Alpi, fonte primaria di rifornimento degli invasi in vista della stagione estiva. La quantità attualmente rilevata in quota è inferiore a quella del decennio 2011-2020 di almeno il 40% ed è addirittura più bassa di quella dell’anno scorso. L’arrivo delle piogge sul nord Italia è rimandato almeno di altre due settimane, ammesso che la seconda metà di marzo veda un’inversione di tendenza (attualmente non è all’orizzonte). Servirebbero fra 300 e 400 millimetri d’acqua da oggi a giugno. Dietro l’angolo c’è insomma una drammatica copia del 2022. Mercoledì e giovedì sarà praticamente primavera, con temperature massime verso i 17/18 gradi.