Settimana variabile ma non piovosa. Veloce peggioramento domani sera. Poi farà più freddo.

MANTOVA Ancora nuvole e un po’ di pioggia tra domani e mercoledì, ma dopo l’Epifania gennaio promette un di essere più freddo. Una profonda bassa pressione costantemente alimentata da aria fredda di origine polare sta mantenendo nel Mediterraneo centrale condizioni di forte instabilità. Per le zone di montagna (e per i ghiacciai) è una manna. Sulle montagne del veronese, poco al di sopra dei mille metri di quota l’accumulo di neve è vicino agli 80 centimetri ma a quota 1500 metri supera abbondantemente il metro. Non ci sono ricordi di tanta neve all’inizio del mese.

Dopo l’Epifania il tempo dovrebbe giocare anche la carta del freddo invernale. Al momento non sono in vista irruzioni di gelo di matrice russo-siberiana, ma il frequente arrivo di aria artica sull’Italia manterrà condizioni di freddo invernale anche intenso e con temperature frequentemente al di sotto delle medie stagionali. Aiuterà in tale direzione la debolezza del vortice polare e la contemporanea estensione dell’alta pressione atlantica verso le latitudini polari.

Intanto, la giornata di oggi sarà all’insegna di una tregua, in previsione di un nuovo, veloce peggioramento atteso già domani sera e in parte mercoledì, giorno dell’Epifania. Il tempo sarà variabile con qualche con annuvolamento e temperature in leggera flessione rispetto a ieri. Più nubi arriveranno domani, unitamente ad un veloce transito perturbato che in serata porterà qualche ora di pioggia e nuova neve in montagna. Temperature massime sui 7/8 gradi. Mercoledì il cielo rimarrà coperto con temperature massime attorno ai 7 gradi. Nel pomeriggio sarà poi possibile qualche schiarita seguita dal possibile arrivo della nebbia.

Da giovedì saremo raggiunti da correnti via via più fredde che nei giorni successivi faranno scendere le temperature di almeno 5-6 gradi rispetto ai valori di ieri. Il tempo di giovedì sarà in ogni caso migliore, con schiarite in vista.

Con l’eccezione del 2017, negli ultimi dieci anni la prima metà di gennaio non è mai stata eccessivamente fredda. In quel mese la temperatura era scesa fino a -9° e sui -6° in città, seguiti da 4/5 centimetri di neve. Fu il gennaio più freddo da quello del 2001. L’anno scorso la prima parte del mese fu all’insegna dell’alta pressione, con molta nebbia, frequenti brinate ma con molto sole, quindi con temperature massime in diversi giorni anche oltre i 10 gradi. Anche il 2019 era iniziato con un certo raffreddamento che entro il 5 gennaio portava le minime fino a -6°. Diverso era stato l’esordio del 2018, molto mite. Dopo l’Epifania venti di scirocco molto tesi produssero un’ondata di temperature primaverili comprese in un paio di giorni fra i 12 e i 16 gradi. Mai la prima parte di gennaio era stata tanto calda.

Tutt’altro era stato il tempo della prima decade di gennaio del 2017, raggiunto da un’irruzione di gelo continentale di notevole entità, con temperature notturne fino a -10° nelle zone di campagna e fino a -7° in alcune zone della città. Ad oggi il gennaio più freddo dell’ultimo trentennio rimane quello del 2002 con una minima di -10°.

Alessandro Azzoni