Milano-Bicocca, a Boeri il dottorato honoris causa in Scienze chimiche, geologiche e ambientali

L'architetto Boeri e la rettrice Iannantuoni - Foto Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022

L’Università di Milano-Bicocca ha conferito ieri mattina il dottorato di ricerca honoris causa in Scienze chimiche, geologiche e ambientali a Stefano Boeri, architetto e urbanista di fama internazionale.

Il titolo è stato assegnato su proposta del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Ateneo in quanto – si legge nella motivazione – “nell’arco della sua prestigiosa carriera accademica e professionale, l’architetto Stefano Boeri ha saputo realizzare progetti a carattere fortemente interdisciplinare, introducendo in architettura e urbanistica concetti di forestazione urbana e biodiversità”.

La cerimonia si è tenuta nell’Aula magna dell’Ateneo alla presenza della rettrice di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, del prorettore vicario, Marco Emilio Orlandi, della presidente della Scuola di dottorato, Maria Luce Frezzotti e del direttore del dipartimento Scienze dell’ambiente e della terra, Andrea Zanchi.

“Per l’Università di Milano-Bicocca è un onore e un piacere conferire questo riconoscimento al professor Stefano Boeri, professionista e studioso noto a livello internazionale per la sua visione innovativa sui temi cari all’Ateneo: dalla necessità di migliorare la vivibilità delle nostre città fino alla salvaguardia della biodiversità – ha dichiarato la rettrice, Giovanna Iannantuoni.

Nella lettura della laudatio il prorettore vicario Marco Orlandi ha sottolineato che “tutta la poliedrica attività dell’architetto Boeri è rivolta a preparare un futuro in cui la coesistenza armonica dell’uomo con l’ambiente ed il resto del regno animale e vegetale sia uno degli assi portanti di una nuova società in cui siano ridotte le diseguaglianze e migliorata la qualità della vita”.

Davanti al pubblico di Milano-Bicocca, Boeri ha tenuto la sua lectio magistralis dal titolo L’Ambiente Geniale. “L’Ambiente Geniale – ha spiegato l’architetto Boeri – è un modo per ricordare come la nozione di ambiente possa essere rigenerata da una concezione della natura come forza vivente e sovversiva. E come la nozione di ambiente, intesa come sfera percorsa e scompigliata dalla vita, come trama di vite imprevedibili, possa rigenerare le pratiche e le teorie dell’architettura e dell’urbanistica”.