MANTOVA «L’anno prossimo non sarò più l’allenatore del Mantova. Mi dispiace molto perchè quando sono arrivato, l’estate scorsa, avevo visto la possibilità di costruire molto anche al di fuori del contesto della prima squadra, ma purtroppo non ci sono più le condizioni per andare avanti. Lascio una città che mi ha accolto veramente bene. Ho incontrato delle persone speciali che, nei tanti momenti di difficoltà, mi hanno dato una grande mano». Con queste parole, il mister Alessandro Bagalà si congeda da Mantova, dopo il colloquio avuto in mattinata con la dirigenza del Saviatesta. Una perdita importante per il club, perchè il tecnico romano ha saputo dare innovazione e nuovi stimoli a tutto l’ambiente dopo una stagione complicata, dalla quale il Mantova è uscito con le ossa rotte dopo la retrocessione dalla Serie A. La squadra, però, non ha centrato l’obiettivo e così la società ha deciso di interrompere il rapporto dopo una stagione ricca di rimpianti. «Il più grande? Aver perso col Regalbuto a due secondi dalla fine – dice Bagalà – non tanto la sconfitta in Sardegna col 360GG. In questo sport vincere tutte le partite è impossibile. Purtroppo abbiamo avuto tantissime difficoltà nella fase clou della stagione, con troppi infortuni che ci hanno condizionato».
Mastica amaro l’ad biancorosso Cristiano Rondelli, che alla promozione in Serie A ci credeva. «Peccato sia finita così. Bagalà ha fatto un buon lavoro, ma purtroppo non è bastato e così abbiamo deciso di cambiare». La società si prenderà ora qualche giorno di tempo, ma l’intenzione è di iniziare a breve la programmazione della prossima stagione. «Una cosa è certa – commenta Rondelli – le nostre ambizioni non cambiano. Il Mantova partirà per vincere il prossimo campionato. La maggior parte dei giocatori vuole rimanere e credo non ci saranno grossi problemi per trattenere i big». E l’allenatore? «Non possiamo sbagliare – taglia corto Rondelli – andremo su un profilo di grande esperienza. Cercheremo in Serie A».
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