Calcio dilettanti – Le società in coro: “Iscrizioni gratis? Grazie, però non basta”

MANTOVA «Iscrizioni gratuite per le prossime due stagioni, abbassare i costi per i tesseramenti e le assicurazioni dei calciatori. Far slittare il pagamento degli affitti delle strutture di allenamento e di gioco per le squadre. Possibilità di accendere mutui sportivi fino a dieci anni». Il piano della Lnd per aiutare le società illustrato dal vice presidente Morgana è stato accolto favorevolmente dai dirigenti mantovani, ma tutti concordano sul fatto che non basterà a sanare le perdite derivanti dalla crisi economica che metterà in fuga molti sponsor. Senza contare i mancati introiti di una stagione troncata sul più bello e le incognite dovute all’emergenza sanitaria che aleggiano come uno spettro anche sulla prossima.
«Ben vengano gli aiuti della Lnd – dicono i dirigenti in coro – sotto qualsiasi forma arrivino». Ma basteranno a far ripartire la giostra del calcio dilettantistico? «Evidentemente no – afferma convinto il direttore generale della Governolese, Fausto Cominotti – sono come una goccia d’acqua dopo mesi di siccità. Le società vivono di sponsor e in tal senso dobbiamo prepararci a vedere quasi azzerati questi introiti. Mutui, bandi? Sono belle idee, ma chi si fa da garante? E come la mettiamo con la burocrazia? Sento parlare del prossimo come l’anno zero dello sport dilettantistico, ma qui siamo sotto zero, e non di poco». Come fare allora? «Eliminare la burocrazia – è il piano Cominotti – almeno tre anni di azzeramento dei costi di iscrizione e tesseramento, possibilità di accedere a crediti sportivi a fondo perduto per almeno cinque anni. Le società, poi, dovranno metterci del loro adottando strategie adeguate all’abbattimento dei costi».
Sulla stessa lunghezza d’onda è il vice presidente dello Sporting, Federico Salvetti. «Gli aiuti della Lnd sono preziosi – spiega – ma con questi, ahimè, si tira a campare. Per dare forza alle società, consentire loro una programmazione, servono iniziative che vanno oltre gli organismi sportivi. I quali dovranno farsi da portavoce nei confronti delle istituzioni per ottenere agevolazioni a sostegno di tutto lo sport dilettantistico. Che svolge, è opportuno ricordarlo, un importante ruolo sociale. Serviranno, quindi, agevolazioni fiscali per convincere le aziende a investire nello sport anche in un momento di crisi come questo». Sull’importanza dei club dilettantistici nel tessuto sociale dei rispettivi paesi insistono un po’ tutti i dirigenti interpellati. «L’aiuto alle associazioni sportive – dicono – non è fine a se stesso, qui si tratta di salvare un pilastro della nostra società».
«I nostri giovani – aggiunge il diesse del Porto, Luca Baraldi – sono un patrimonio inestimabili. E consentire loro di fare sport in sicurezza deve essere una priorità delle istituzioni. Andiamo incontro a una situazione di difficoltà economica generale, che si ripercuoterà inevitabilmente sullo sport. Per questo ogni tipo di aiuto e sostegno sarà fondamentale per tutto il movimento».