Calcio – Le bandiere del Mantova: così invocate, così lontane

Manuel Spinale
Manuel Spinale

MANTOVA Negli ultimi tempi s’è fatto un gran parlare dell’idea (per qualcuno una necessità) di restituire al Mantova un po’ di… mantovanità. Ovvero di inserire nell’area tecnica o dirigenziale personaggi legati alla storia dell’Acm. Diciamo subito che la questione non rappresenta al momento (e comprensibilmente) una priorità: sull’agenda di Filippo Piccoli ci sono le caselle direttore sportivo e allenatore da riempire. E la volontà di individuare profili all’altezza prescinde dall’origine degli stessi o dal loro eventuale passato in biancorosso. In altre parole: non è dalla carta d’identità nè dal pedigree mantovano che Piccoli si farà guidare per la scelta di diesse e mister.
Tuttavia, indiscrezioni vogliono comunque Piccoli intenzionato ad inserire nell’organico qualche “vecchia gloria” biancorossa. Il nome più gettonato è quello di Manuel Spinale, il giocatore che ha totalizzato più presenze nella storia del Mantova. Risulta che i due si siano anche incontrati per una mezza chiacchierata, senza però approfondire troppo il discorso. Spinale da qualche anno ha intrapreso la carriera da allenatore e su quella direzione vorrebbe proseguire. Nell’ultima stagione, da subentrato, ha portato il non irresistibile Villafranca ai play out di Serie D, salvo poi retrocedere in Eccellenza. Il club veronese vorrebbe confermarlo, lui tentenna e magari, in cuor suo, attende un cenno da viale Te. Di sicuro, al momento è l’unico che può giocarsi qualche chance, se non altro perchè con Piccoli ha già parlato.
Non altrettanto si può dire per Gabriele Graziani, che col presidente biancorosso non si è mai seduto attorno a un tavolo. La sua ultima esperienza da allenatore risale alla scorsa stagione in Serie D, alla Correggese (venne esonerato). Il probabile arrivo come ds di Christian Botturi, col quale Ciccio aveva lavorato una decina di anni fa nel settore giovanile, potrebbe riaprirgli le porte per un ritorno in viale Te, magari proprio alla guida di una squadra del vivaio.
Chi con Botturi ha lavorato ancora più a lungo, non solo nel Mantova ma anche nel Brescia, è Elia Pavesi. Il tecnico virgiliano da tre stagioni guida con ottimi risultati la Primavera della Cremonese, mentre la sua unica esperienza da allenatore di prima squadra risale al 2017-18 in D col Ciliverghe. Si vocifera di un suo ritorno al Mantova, ma per ora non c’è nulla di concreto. Anche perchè lui ha sempre manifestato la volontà di proseguire nel percorso di allenatore, e i nomi associati alla panchina dell’Acm al momento sono altri. In secondo luogo Pavesi attende prima di parlare con la Cremonese, per conoscere i piani del club grigiorosso.
Non risultano contatti recenti tra Piccoli e Cristian Altinier, che pure gradirebbe un rientro in viale Te. Per l’ex bomberino, tuttavia, c’è sempre tempo: fresco di ritiro dal calcio giocato, sembra orientato a intraprendere la carica di ds, magari partendo da Colorno dove comincerebbe ad accumulare esperienza.
Ancor meno attendibile, allo stato attuale dell’arte, appare la voce su Emiliano Tarana, che sta prestando servizio al Parma come supervisore del reparto scouting, mentre Mattia Notari è ben saldo nel ruolo di responsabile del settore giovanile.
Tutto questo per dire che la cosiddetta “mantovanità” non è un argomento che fa perdere il sonno alla dirigenza di viale Te. Servono altri requisiti per ricostruire il club. In ogni caso, dell’argomento si tornerà a parlare in maniera più chiara solo dopo la nomina del ds.