MANTOVA La resa dei conti era attesa per oggi, prima che il rinvio del Consiglio Federale facesse slittare quel che il Mantova da mesi attende di sentirsi dire: lo stop al campionato. Ma quella di ieri è stata una giornata ugualmente importante in tal senso. Due le notizie degne di nota: il voto della Lega Pro sulla chiusura anticipata della stagione; e le dichiarazioni del Ministro dello Sport sul protocollo sanitario impossibile da rispettare dalla Serie C in giù.
L’assemblea di Lega Pro – Ha sostanzialmente confermato quanto espresso dal Consiglio Direttivo: sospensione definitiva del campionato; blocco delle retrocessioni; promozione in Serie B di Monza, Vicenza e Reggina (prime nei rispettivi gironi) più una quarta squadra individuabile non più tramite sorteggio, ma attraverso la media punti (dunque il Carpi, anche se il Bari ha già promesso battaglia); blocco dei ripescaggi dalla Serie D. Questa è la linea che la Lega Pro presenterà al prossimo Consiglio Federale, prima delle 4 categorie nazionali a mostrarsi con le idee chiare. Va precisato che, quando si parla di blocco di ripescaggi dalla D, si fa riferimento alle squadre dal secondo posto in giù. Per le 9 prime della classe (compreso quindi il Mantova) il biglietto della C è assicurato.
Doppio ostacolo – Per il Mantova, dunque, Serie C assicurata. Restano solo un paio di incognite. La prima è legata a un campionato che formalmente non è ancora stato dichiarato chiuso. Certo, tutto lascia pensare che si vada in quella direzione, ma finchè ad esprimersi non sarà la Federazione, in viale Te non possono dare nulla per scontato. La seconda incognita legata al futuro è la natura della categoria cui il Mantova dovrebbe approdare: sarà una C professionistica o dilettantistica? Come abbiamo visto nei giorni scorsi, non è una differenza da poco. Anzi rischia, nel caso fosse dilettantistica, di mettere a rischio il progetto dell’attuale proprietà.
Aspettando lo stop in D – La seconda notizia che riguarda da vicino il Mantova viene dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. «Non sarà possibile applicare lo stesso protocollo sanitario di Serie A e Serie B ad associazioni minori e dilettantistiche, perciò il protocollo sarà diverso», ha ammesso il ministro. Ma, per quanto meno restringente sarà il nuovo protocollo, difficilmente le società dilettantistiche saranno attrezzate per seguirlo. L’incontro di ieri tra la Figc e il Comitato tecnico-scientifico si è rivelato interlocutorio, ma la doccia fredda è arrivata nel tardo pomeriggio con la comunicazione di 6 tesserati della Fiorentina e 4 della Sampdoria risultati positivi al Coronavirus. Una mazzata che rischia, al di là di qualsiasi protocollo verrà partorito, di mettere una pietra tombale sulla ripresa di tutti i campionati, Serie A compresa.
Gli aiuti del Governo – Spadafora ha annunciato che nel prossimo decreto governativo ci saranno delle risorse a fondo perduto a disposizione delle società dilettantistiche. Il presidente della Lnd Cosimo Sibilia se ne rallegra: «Queste ultime indicazioni – dice – vanno nella direzione che la Lega Nazionale Dilettanti ha preso sin dall’inizio di questa emergenza. Mantenere il dialogo costante con tutte le istituzioni coinvolte nella ricerca di soluzioni per il nostro movimento, sta pagando. Non ci sono ancora riscontri concreti, ma vi è di sicuro un’ulteriore conferma che le nostre istanze sono state recepite dal Governo. La conferma di questa volontà costituisce anche una risposta a chi ha continuamente invocato, con vari mezzi e formule magiche, quella chiusura immediata che avrebbe privato la Lnd della capacità di interloquire restando protagonista nel dibattito». E proprio per oggi è atteso il pagamento di altri 34mila bonus da 600 euro ai collaboratori sportivi delle società dilettantistiche (allenatori, istruttori, maestri, personale amministrativo).
Il Mantova sorride – Tirando le somme, in viale Te hanno mandato in archivio quella di ieri come una giornata positiva. «Accogliamo con favore le conclusioni dell’Assemblea di Lega Pro – afferma il vicepresidente Gianluca Pecchini – , che ha voluto premiare il merito sportivo. La Serie C, dunque, si presenterà al Consiglio Federale con una proposta dove buon senso e rispetto delle norme viaggiano di pari passo. Visto che le aventi diritto alla C diventano più di 60, si tratta di decidere come distribuirle, ma questa sarà una delle prossime tappe. Ora attendiamo che le altre Leghe presentino il loro piano e, dopo le conclusioni del Consiglio Federale, potremo pensare alla prossima stagione».