Mantova Fuoco alle polveri: è il giorno di Frosinone-Mantova. Il mese di marzo dei biancorossi comincia con una sfida salvezza che assomiglia molto a un crocevia: se gli uomini di Possanzini ne escono indenni, possono riprendere vigore e fiducia; se va male, rischiano di precipitare in una crisi pericolosa. Sta sicuramente peggio il Frosinone, penultimo in classifica, decimato da infortuni e squalifiche, con il terzo allenatore della stagione (Paolo Bianco dopo Vivarini e Greco) subentrato da un paio di settimane. Parliamo di una squadra che meno di un anno fa era in Serie A e che ha vissuto la retrocessione come un trauma da cui sembra non riprendersi. Farà caldo oggi allo stadio Benito Stirpe (fischio d’inizio alle 15), in tutti i sensi. Il Frosinone non ha ancora vinto nel 2025, il Mantova lo ha fatto una sola volta ed è la squadra che ha totalizzato meno punti nelle ultime cinque giornate. La pressione sarà più sulle spalle dei ciociari, e già questo potrebbe essere un vantaggio per Burrai e compagni, a patto che essi ritrovino la tempra dei giorni migliori, limitando le disattenzioni e gettando il cuore oltre l’ostacolo. Altro non si chiede in questa fase del campionato, in cui ogni punto perso rischia di risultare decisivo nel computo finale. Il Mantova è entrato in zona play out per la prima volta nella stagione ed è chiamato ad una prova d’orgoglio per ritirarsi subito fuori. «Giochiamo senza paura e con la mente libera», ha esortato Possanzini nella conferenza stampa di giovedì. L’intento è ammirevole e ci auguriamo venga seguito dalla squadra, fermo restando che poi ci saranno altre 10 partite a disposizione per guadagnarsi la salvezza.
Dicevamo delle assenze. Non è messo affatto bene il Frosinone, che deve rinunciare agli squalificati Di Chiara, Kone e Monterisi, e agli infortunati Szyminski e Tsadjout. Bianco, alla seconda panchina con i gialloblù, dovrà fare di necessità virtù, specialmente in difesa e a centrocampo. Possanzini, per contro, dovrà rinunciare all’influenzato Ruocco, e agli acciaccati Fiori e Muroni. Probabile la conferma del 3-4-1-2 visto nelle ultime due gare. Ma a questo punto, più che i moduli, servirà uno spirito battagliero. Faranno quel che possono i circa 150 tifosi al seguito. Il resto, che poi è il più, toccherà a chi scende in campo.