Calcio Serie C – Gigi Fresco: “Attento Mantova, la mia Virtus baderà al sodo”

Luigi Fresco
Luigi Fresco

VERONA Immarcescibile e irraggiungibile Gigi Fresco. Dove si trova un presidente-allenatore che ti concede una chiacchierata telefonica nel bel mezzo dell’allenamento della sua squadra? Che interrompe la suddetta chiacchierata per rimproverare un giocatore che ha commesso un errore («non uno ma 2-3… adesso basta!») in partitella? E che, nel congedarti, ti informa che deve andare a cena con la squadra, come accade puntualmente ogni santo giovedì? Cose d’altri tempi, di altro calcio. Del resto, che questo 61enne veronese sia un personaggio assolutamente fuori dagli schemi, lo dimostra il fatto che da 40 anni esatti ricopre appunto il doppio ruolo di presidente e allenatore di una società, la Virtus Verona, che ha portato dalla Terza Categoria ai professionisti. La Virtus ospiterà domenica il Mantova, in un match delicatissimo per entrambe.
Caro Fresco, chi rischia di più?
«Rischiamo noi, se non altro perchè abbiamo un punto in meno rispetto al Mantova».
È preoccupato?
«Amareggiato. Perchè nelle ultime due partite abbiamo perso immeritatamente per torti arbitrali o episodi sfavorevoli. Giochiamo bene e perdiamo. Bisogna raddrizzare il tiro».
Ci sta dicendo che col Mantova vedremo una Virtus meno bella?
«Se è la ricetta per vincere, firmo subito. Ho grande rispetto per il Mantova e mi dispiace per i miei amici mantovani, ma domenica dovremo badare al sodo. Per noi sarà vietato sbagliare».
Come per il Mantova. Si aspettava i biancorossi così giù?
«No, è una sorpresa anche per me. Il Mantova è una bella squadra, meriterebbe un’altra classifica».
È vero che voleva Piccoli alla Virtus?
«Verissimo. Ho corteggiato a lungo Filippo, poi lui mi ha detto che si era aperta questa opportunità col Mantova e io stesso l’ho incoraggiato a coglierla».
È l’uomo giusto per il Mantova?
«Ne sono convinto. Filippo è un grande esperto di organizzazione aziendale e ha grandi qualità imprenditoriali. Lui ora sta ricostruendo il club».
Che consiglio gli darebbe?
«Di andare avanti per la sua strada e di non abbattersi. Non ho mai visto una squadra che viene promossa o retrocessa dopo cinque giornate».
Cosa ne pensa della gestione Piccoli-Setti?
«Considero Setti un grande intenditore di calcio. Il fatto che lui si occupi della parte tecnica e Piccoli di quella societaria mi sembra il modo migliore per far crescere il Mantova».
A proposito di Setti: secondo lei è più facile che venda il Mantova o il Verona?
«Io dico il Verona. Per il semplice fatto che con l’Hellas ha già compiuto un percorso di valorizzazione e stabilità».
Però i tifosi mantovani non vedono di buon occhio questo nuovo corso “veronese”…
«Il tifoso “teme” che Setti pensi più al Verona che al Mantova. Ma non è così. Setti, per dire, ha sempre girato dal Verona all’Acm dei giovani di qualità. Che magari avrebbero fatto comodo a noi».
Torniamo alla partita di domenica. Corrent rischia la panchina…
«Conosco bene Nicola. Ha chiuso la sua esperienza da calciatore nella Virtus. Era un uomo spogliatoio, un ragazzo di personalità. Penso che abbia tutte le qualità per riportare il Mantova in alto».
È sempre Guccione il giocatore che toglierebbe al Mantova?
«Non solo lui. Anche Mensah, che è stato con noi 6 anni, lo riprenderei volentieri. Certo Guccione rimane il mio sogno. Spero che prima o poi accetti di venire alla Virtus, per lui la porta è sempre aperta. Basta che non aspetti di avere 40 anni…».