MANTOVA Meno di un mese al via del campionato di Serie C, che scatterà domenica 27 settembre. Meno di un mese e il Mantova potrà finalmente tornare a calcare palcoscenici più consoni al suo blasone. Ma le incognite ancora superano le certezze, e non ci riferiamo al lato tecnico. Certo, l’organico è ancora in fase di allestimento: mancano almeno quattro pedine, manca soprattutto il bomber inteso come punta centrale. In viale Te ne sono consapevoli e ostentano tranquillità, facendo intendere di avere le idee chiare. È una questione di tempi: al momento giusto, assicurano, quel che serve arriverà.
Le vere incognite, allora, sono altre. Per esempio il caso Bitonto-Picerno impedisce di avere il quadro delle partecipanti al campionato, dunque di comporre i gironi, dunque di stilare i calendari (che dovevano essere svelati giovedì prossimo, ma sono stati rimandati). A occhio e croce, le società arriveranno a conoscere le loro prime avversarie con appena due settimane d’anticipo, quasi il minimo sindacale.
E poi c’è il problema degli stadi e del pubblico. I tifosi al momento non sanno se, quando e come potranno tornare ad assistere alle partite dal vivo. L’ultimo Dpcm, datato 7 agosto, consentiva la partecipazione del pubblico agli eventi sportivi “di minore entità” che non superassero il numero massimo di 1.000 spettatori per gli stadi all’aperto. Ma le partite di Lega Pro non vengono considerate “di minore entità”, quindi nel nostro caso gli stadi restano inaccessibili al pubblico. A meno che non sia la Regione a muoversi, su sollecitazione del club. È il caso della Juventus, che ha chiesto di poter disputare le partite casalinghe a porte aperte (e la richiesta è stata inviata dalla Regione Piemonte al Ministero della Salute). La Triestina, giusto per citare un club di Serie C, ha ottenuto di riaprire parzialmente le porte dello stadio Rocco per l’amichevole di domenica prossima con il Koper. Qualche amichevole recente ha già visto la presenza di un numero limitato di tifosi sugli spalti. Insomma, da un lato c’è voglia di tornare alla normalità; dall’altro regna ancora la prudenza, legittimata da un virus tuttora minaccioso. Tante società, dalla A alla C, hanno dato notizia nei giorni scorsi di giocatori contagiati e costretti all’isolamento: l’allerta rimane altissima.
Dal Mantova non giungono comunicazioni su eventuali aperture al pubblico. In viale Te stanno evidentemente monitorando la situazione, ma difficilmente forzeranno i tempi. Non a caso l’unica amichevole fin qui fissata, quella del 18 settembre a Cittadella, si disputerà a porte chiuse e nemmeno è stata annunciata dall’Acm. Ovviamente impossibile, in questo scenario, sbilanciarsi su come e quando potrà mai aprirsi una campagna abbonamenti. Al momento non risulta nemmeno un piano per la trasmissione delle partite in streaming, da parte della Lega Pro. La speranza dei tifosi è che qualcosa si sblocchi a breve.