Calcio Serie C – Mantova, l’orgoglio per ripartire

Il Mantova schierato col Sangiuliano
Il Mantova schierato col Sangiuliano

MANTOVA Come una rondine non fa primavera, una goccia non è necessariamente sinonimo di tempesta. Nemmeno quattro, come i gol presi dal Mantova contro il Sangiuliano, in un debutto di campionato che più deludente non poteva essere. È stata una disfatta, questo sì: per come questo ko è maturato; per la fragilità e la mancanza di carattere evidenziate dalla squadra; per l’atteggiamento compassato a fronte di un avversario che, al contrario, spingeva a mille lottando su ogni pallone con encomiabile determinazione. È stato un inciampo anche epocale, se consideriamo che da 41 anni il Mantova non incassava quattro gol alla prima di campionato. Insomma, di materiale per i processi ce ne sarebbe a bizzeffe, e basta dare un’occhiata ai social per farsi un’idea dell’umore del popolo biancorosso. Uno dei bersagli più tartassati è il “povero” Chiorra, il portiere chiamato a raccogliere la pesante eredità del sempre più rimpianto Marone. E, con lui, la società responsabile dell’impopolare scelta. Ma fermarsi lì sarebbe sbagliato, oltre che ingeneroso nei confronti di un ragazzo che, specialmente in questo momento, va solo sostenuto. In realtà c’è dell’altro e riguarda intese da perfezionare in tutti i reparti, errori dei singoli, elementi (ben più navigati del portiere) che non hanno inciso per quanto ci si attendeva. Lo stesso Corrent dalla panchina non è riuscito ad apportare i correttivi necessari, o comunque a dare una scossa ai suoi ragazzi.
Ciò detto, da qualcosa bisognerà pur ripartire. Per esempio dal valore dell’organico biancorosso, che resta di qualità superiore allo scorso anno. Magari anche dalla reazione che ha portato il Mantova a recuperare il doppio svantaggio, salvo poi vanificare tutto. Oppure dai primi 20 minuti, giocati quasi interamente nella metacampo avversaria pur senza produrre occasioni di rilievo. Come dire che non tutto è da buttare, e ci mancherebbe altro.
Però, dopo quanto visto a Seregno, la componente forse più urgente da recuperare è un’altra. Più che i progressi sul piano tattico (comunque necessari), serve ritrovare la tempra, l’orgoglio, la voglia di riscattarsi da una prestazione troppo scadente per le capacità e le ambizioni del Mantova e del suo allenatore. Oltretutto, sabato prossimo al Martelli, contro un’altra neopromossa se possibile ancor più temibile come il Novara, ci sarà un’insidia in più: il pubblico di casa. Che sicuramente non mancherà di sostenere la squadra, ma che alla prima sbavatura difficilmente nasconderà il malumore. Per Guccione e compagni sarà un ulteriore esame di maturità. Da affrontare con ben altro piglio rispetto al primo.