Calcio Serie C – Mantova, parla il ds Battisti: “Il cuore per dominare e sconfiggere la paura”

MANTOVA “Ha cuore chi conosce la paura ma la domina, chi guarda l’abisso, ma con fierezza”. Il ds del Mantova Alessandro Battisti ricorre a questa celebre frase di Nietzsche per presentare la gara di domenica al Martelli con la Pro Vercelli. Semplicemente decisiva per il Mantova: alle 16.30, minuto più minuto meno, sapremo se i biancorossi saranno salvi o dovranno giocare i play out.
Direttore, perchè quella frase di Nietzsche?
«Perchè ci attende una partita in cui dovremo andare “oltre”. Certo conterà prepararla bene tatticamente, tecnicamente e fisicamente. Ma poi serve altro, bisogna metterci di più: il cuore».
Ha citato anche la paura…
«È inevitabile che ci sia. Veniamo da tre sconfitte consecutive e una vittoria con la Pro Vercelli potrebbe non bastare. Ma questa paura dobbiamo gestirla, anzi soppiantarla appunto con il cuore».
Come si prepara una partita così?
«Curando ogni minimo dettaglio tattico, perchè da questo comunque non si può prescindere. E alzando il livello d’intensità degli allenamenti».
Mister Lauro ha detto che il gruppo fatica a reggere le pressioni: come ha visto la squadra in questi giorni?
«Sono tutti consapevoli dell’importanza della gara. Quanto alle pressioni, è vero: ultimamente siamo stati carenti sotto questo aspetto. Ma chi fa calcio non può non convivere con esse».
Cosa si aspetta dai giocatori più esperti?
«Che siano da esempio, sia in campo che fuori, a maggior ragione nelle difficoltà. Chi ha più esperienza deve mettersi ancora di più al servizio dei compagni».
I play out: ci pensa?
«È un’eventualità, che in maniera superficiale credevamo di aver scongiurato. Faremo comunque di tutto per portare la nave in porto domenica».
Sarà dura non tendere le orecchie agli altri campi…
«Vero. Però questo stesso finale, e le tante combinazioni paradossali che presenta, ci dimostra che non si possono fare calcoli. Noi dobbiamo solo pensare a vincere la partita, nient’altro».
Che Pro Vercelli si aspetta?
«Troveremo una squadra più forte, come dice la classifica. E con grandi motivazioni: sono certo che vorrà il quinto posto, per saltare il primo turno dei play off».
Un’altra variabile saranno i tifosi, mai così arrabbiati e delusi…
«Siamo stati noi a renderli tali e ci dispiace. Sono convinto che ci sosterranno, come hanno sempre fatto. Il resto però tocca a noi».
Sabato scorso a Busto non gliel’hanno mandata a dire…
«Li ho visti contestare e mi è sembrato giusto metterci la faccia. Per questo li ho raggiunti. Faccio calcio e vivo di calcio da 32 anni, con grande orgoglio. E, quando sei professionista, sai che ti applaudono se le cose vanno bene e ti fischiano se vanno male. Molti cercano l’alibi e si vanno nascondere. Io non appartengo a questa categoria. Per questo penso sia giusto e rispettoso ascoltare le ragioni di chi ogni domenica spende dei soldi per seguire la propria squadra».