Calcio Serie C – Non solo Di Carlo: Mantova e Pordenone mandano in scena il festival degli ex

Davide Mezzanotti e Mimmo Di Carlo durante il periodo mantovano
Davide Mezzanotti e Mimmo Di Carlo durante il periodo mantovano

MANTOVA Di Mimmo Di Carlo abbiamo parlato diffusamente ieri e lo faremo ancora nei prossimi giorni. Ma Mantova-Pordenone che andrà in scena lunedì sera al Martelli offre tanti altri ex, da una parte e dall’altra, davvero rari per due società che non vantano legami di collaborazione. E che non si sono nemmeno incrociate tante volte negli ultimi anni. Chiamiamolo destino o casualità, fatto sta che gli ex sono 4 dal versante Pordenone e ben 6 da quello Mantova.
Cominciamo dai friulani. Detto di Di Carlo, gli altri tre abbracciano altrettanti momenti diversi dell’altalenante storia recente del Mantova. Momenti di gloria per l’ex difensore Davide Mezzanotti, che di Di Carlo è il vice. Mezzanotti ha giocato nel Mantova di Fabrizio Lori (con Di Carlo allenatore) dal 2004 al 2007, conquistando la promozione in Serie B e sfiorando la A, ma soprattutto distinguendosi come carismatico uomo spogliatoio (uno dei tanti di quel gruppo fantastico). Dal 2010 fa l’allenatore, sempre nei dilettanti. Ha debuttato quest’anno nei professionisti (sia pur come vice) e non ha mai più incrociato la sua vecchia squadra. Anche per lui quella di lunedì, al di là del risultato della partita, sarà una bella serata.
Tra i giocatori, gli ex biancorossi sono Marco Festa e Roberto Zammarini. Il primo, portiere bresciano classe 1992, è una “creatura” di Bruno Bompieri, che dalla Castellana lo portò al Mantova nel 2011. Rimase in biancorosso per quattro stagioni (con parentesi di sei mesi a Portogruaro). Purtroppo una sua papera a Busto Arsizio, all’ultima di campionato, condannò l’Acm ai play out (poi vinti) nel 2012. Seppe poi riscattarsi negli anni seguenti, debuttando perfino in Serie A con la maglia del Crotone, dove militò per ben 7 stagioni. Quanto a Zammarini, centrocampista cremonese classe ’96, è uno dei pochi giocatori cresciuti nel vivaio del Mantova ad aver fatto carriera. Fu Juric a farlo debuttare in prima squadra nel 2014. Seppe guadagnarsi la maglia da titolare, finchè nel gennaio 2017 le esangui casse di viale Te indussero la dirigenza bresciana di viale Te a cederlo al Pisa in Serie B. È diventato poi una colonna del Pordenone. Anche in questo campionato è partito titolare in tutt e 7 le partite disputate.
Fin qui gli ex biancorossi. Ma volgendo lo sguardo all’organico di Corrent, si scoprono ben cinque giocatori che hanno indossato la bella maglia neroverde del Pordenone. Il più rappresentativo è senza dubbio Andrea Ingegneri. Per lui 50 presenze tra il 2015 e il ’17, non fortunatissime sul piano fisico, visto che un infortunio al ginocchio gli ha compromesso metà del secondo campionato. Più fugaci i trascorsi friulani di altri quattro baluardi del Mantova. Vincenzo Silvestro, giovane promessa della Primavera del Bologna, debuttò tra i professionisti proprio nel Pordenone (2017-18) anche se sommò appena 6 presenze. L’anno successivo il trasferimento al Mantova in D. Prima di Silvestro era transitato da Pordenone anche Matteo Gerbaudo: solo 4 presenze nella stagione 2016-17 per l’attuale vicecapitano biancorosso, evidentemente ancora troppo acerbo per ritagliarsi un ruolo di primo piano. Infine, le amare esperienze di Gaetano Monachello e Davis Mensah. Il primo ha vestito il neroverde nel 2019-20, in Serie B, con 12 presenze e zero gol all’attivo; il secondo la scorsa stagione, sempre in B, anch’egli con zero gol in 16 presenze. A tutti loro aggiungiamo pure il team manager biancorosso Nicola Brunello, che nelle ultime due stagioni ha militato appunto nel Pordenone.
Insomma, se lunedì non sarà una rimpatriata, poco ci manca. Per alcuni sarà accompagnata da un accorato senso di gratitudine, per altri da uno considerevole spirito di rivalsa. In ogni caso, per tutti loro, una partita da ricordare.