Calcio Serie C – Riforma campionati e multiproprietà: il Mantova storce il naso

Maurizio Setti
Maurizio Setti

MANTOVA È un futuro dai contorni indefiniti, quello che si appresta a vivere il Mantova. Due i fronti interessati: la riforma dei campionati e la questione delle multiproprietà. Importanti novità sono emerse dal Consiglio Federale di ieri.
 Riforma campionati –  «Tre livelli di professionismo non sono più sostenibili – ha dichiarato il presidente della Figc  Gabriele Gravina – . Ho proposto una fusione tra la Serie B e la Serie C dal 2024-25 per arrivare a condizioni di sostenibilità migliori». Il progetto, sviluppato su più annualità, prevede la creazione, a partire dalla stagione 2022-23, di una C Elite accanto alla tradizionale C e di una D Elite accanto alla D. Quest’ultimo punto è uno dei più controversi, in relazione alle tempistiche: se dal ’22-23 verranno varate C Elite e D Elite (così fa intendere il comunicato Figc), è ragionevole pensare a un cambiamento del meccanismo di promozioni e retrocessioni già dalla stagione ’21-22. Ma questo contrasta con le norme statutarie, che impediscono l’approvazione di un qualsiasi progetto di riforma del sistema senza un aggiornamento dello statuto stesso della Figc. Gravina ha annunciato l’intenzione di convocare un’Assemblea straordinaria entro la fine di novembre, proprio per aggiornare lo statuto. «Nessuno nega che la riforma sia salutare per il sistema calcio – ha commentato il vicepresidente del Mantova  Gianluca Pecchini – . Ciò non toglie che le regole debbano essere chiare e rigorose. Per questo troverei inconcepibile cambiarle a partita in corso. In questa fase le società hanno già impostato i loro piani». L’argomento è scottante e accomuna i club che, come il Mantova, vorrebbero rimenere nella C Elite ma non sono attrezzate per un campionato di vertice (almeno sulla carta). Vedremo gli sviluppi del dibattito.
 Multiproprietà – L’altro argomento che interessa direttamente l’Acm è legato a  Maurizio Setti. L’ex dirigente federale  Antonello Valentini ha dichiarato ieri: «La Figc volta pagina e vieterà d’ora in poi ogni ipotesi di multiproprietà. Per le situazioni in essere, due anni di tempo per cedere: entro il 30 giugno 2023, i  De Laurentiis  dovranno decidere se vendere il Napoli o il Bari; e così anche per Setti, oggi comproprietario del Verona e del Mantova. In caso di mancata vendita alla data del 5 luglio, la squadra partecipata successivamente (nel nostro caso il Mantova,  ndr), perderà l’affiliazione alla Figc per decadenza». È una nuova testimonianza, che fa il paio con le indiscrezioni giornalistiche uscite una settimana fa. In realtà, il comunicato diffuso dalla Figc dopo il Consiglio non fa cenno alla questione. Ma certo l’argomento continua a tener banco. Ed anche in questo caso trova la contrarietà di viale Te: «Personalmente – spiega ancora Pecchini – continuo a non comprendere i motivi di questa “guerra”. Le multiproprietà immettono denari, creano strutture, infondono orgoglio a una città… Questo sta accadendo a Mantova, come a Bari. È ovvio che ci atterremo alle direttive federali. Ma vogliamo sperare in una mediazione intelligente, che tenga conto di tutto il buono che le multiproprietà (perlomeno le due in essere) hanno prodotto».

BOZZA RIFORMA
Stagione 2022-23
Serie A: 20 club
Serie B: 20 club
C Elite: 16 club
Serie C: 44 club
D Elite: 36 club
Serie D: 126 club

Stagione 2023-24
Serie A: 18 club
Serie B: 20 club
C Elite: 16 club
Serie C: 40 club
D Elite: 48 club
Serie D: 108 club

Stagione 2024-25
Serie A: 18 club
Serie B: 18 club
C Elite: 18 club
Serie C: 36 club
D Elite: 54 club
Serie D: 108 club