Calcio Serie D – Il calcio italiano vuole la riforma, Mantova attende tra mille dubbi

Ettore Masiello
Ettore Masiello

Mantova Riforma sì, riforma no? L’Italia del pallone s’interroga. Certo, quale occasione migliore dello tsunami Covid 19, per avanzare delle riforme? Certo, poi tra il dire e il fare, c’è di mezzo il Consiglio Federale (vedi articolo a fianco), che domani probabilmente prenderà in considerazione l’ipotesi di un cambiamento radicale del calcio italiano. La riforma paventata, è quella presentata dal giornalista di SportItalia, Michele Criscitiello. Serie A, Serie B in due giorni da 20 squadre professionistiche e tre gironi di serie C da venti squadre non professionistiche. Fattibile? Forse sì, forse no. Sicuramente è l’auspicio di molti. Il consenso aumenta di giorno in giorno. Ieri si è espresso anche il presidente della Lega di Serie B,  Mauro Balata: «Il momento di grave crisi – afferma all’agenzia adnkronos – che sta interessando anche il sistema calcistico, e che secondo gli analisti perdurerà per molto tempo, impone alla dirigenza che guida il movimento di mettere mano a quelle riforme necessarie a mettere in sicurezza il sistema e per questo non più rimandabili. Riforme che vanno affrontate con grande senso di responsabilità e con interventi mirati e decisi. Un percorso che determini un vero cambiamento nella direzione dell’innovazione e di un futuro del calcio che possa determinare la riaffermazione di quel ruolo di leadership che l’Italia ha sempre occupato nel contesto europeo e mondiale. Sostenibilità, regole di accesso rigide e chiare, trasparenza devono essere linee guida di una riforma complessiva che consenta di definire un sistema credibile e solido». A spalleggiare il numero uno della Lega di Serie B, c’è anche il presidente dell’Lnd,  Cosimo Sibilia: «Io ho sempre sostenuto che 100 squadre professionistiche siano troppe. Il sistema non regge più, a maggior ragione adesso, e una revisione dei campionati in quell’area è assolutamente necessaria. Con i poteri attribuiti ora dal Decreto Rilancio abbiamo la grande occasione per riformare il nostro calcio. L’attuale governance federale aveva già avviato la riflessione sulla riforma dei campionati, ma poi tutto si è interrotto per far fronte all’emergenza. È credibile che in questo contesto straordinario il dibattito possa trovare finalmente una soluzione». Questi i pareri dei vertici, che cozzano però con quelli di alcune società, che potrebbero affidarsi ad una serie infinita di ricorsi. Ma soprattutto c’è da capire se ci sono i tempi per attuare questa «grande riforma». Il Mantova intanto, tra mille dubbi, resta in attesa di comunicazioni ufficiali della Figc. Certo è che una tale riforma potrebbe ridimensionare le idee iniziali di patron  Setti. Ancora qualche ora e si capirà di più sul futuro del club di viale Te.
Tommaso Bellini