Calcio Serie D – La sfida di Garzon, il vice Brando: “Riportare il Mantova dove l’ho lasciato”

Gianluca Garzon
Gianluca Garzon

Mantova Riportare il Mantova dove l’ha lasciato. Ovvero in Serie C. È questo l’obiettivo di  Gianluca Garzon, viceallenatore dei biancorossi, tornato in riva al Mincio due anni dopo la controversa esperienza da gennaio a giugno 2017. «Controversa sì – conferma – . Perchè dal lato sportivo, con  Graziani  in panchina, conquistammo la salvezza centrando un’impresa incredibile; ma poi la società fallì e per tutti noi fu una delusione enorme. Oltre che un danno a livello economico, e non solo. Ora rieccomi qua, con l’unico pensiero di riportare il Mantova dov’era in quel 2017». Ex terzino sinistro ed ex giocatore del Carpi (con  Tomeazzi  allenatore), Garzon vanta ben 12 anni di esperienza come tecnico delle giovanili (4 nella Reggiana e 8 nel Carpi).  Maurizio Setti, suo compaesano, l’ha riportato al Mantova dove ha ritrovato qualche collaboratore di un tempo ( Merighi, Lazzari). E qualche nuova conoscenza, come  Lucio Brando: «Lo scorso anno – spiega Garzon – ho visto un paio di partite del Fiorenzuola, ma non lo conoscevo personalmente. Ho trovato un allenatore, come si dice, sempre sul pezzo. Un tecnico molto preparato, che sta dando un’identità precisa al Mantova». Gianluca entra nei dettagli: «È passato quasi un mese dal raduno e le mie impressioni sono positive. Sta nascendo un gruppo affiatato. Così come lo è lo staff tecnico, il che non è affatto secondario se si vuole costruire una squadra vincente. Il ritiro ci è servito molto in questo senso. Che Mantova sta nascendo? A immagine e somiglianza di mister Brando. Una squadra che ha voglia di lottare su tutti i campi e si butta su ogni pallone. Una squadra dalla forte personalità e priva di paura. L’avete visto anche nelle due gare di Coppa Italia».
Già, la Coppa. Ma il campionato, con avversari di caratura inferiore, può nascondere altre insidie. «Sarà senz’altro così – conferma Garzon – . Anzi, mi aspetto un torneo difficile, con avversari che faranno di tutto per complicarci la vita. Penso a Calvina, Correggese, Franciacorta, Forlì. Alcune partite, poi, le giocheremo su campi piccoli, dove non sarà semplice esprimere il nostro potenziale. Per questo dico che la mentalità avrà un ruolo fondamentale e che ogni domenica dovremo sputare sangue». Sulle caratteristiche del nuovo Mantova, Garzon non ha dubbi: «Vogliamo giocare bene, ma sappiamo che questo non sarà sufficiente. Basta vedere com’è andata lo scorso anno: il Mantova ha espresso il calcio migliore, ma alla fine è arrivato secondo. Ecco allora che servirà qualcosa di più, oltre al bel gioco. Sarà insomma un Mantova bello e battagliero».
Prudenza (e scaramanzia?) a parte, i biancorossi partono come favoriti. Dunque, con un carico di inevitabile pressione. «Lo sappiamo – ammette Gianluca – , ma non dobbiamo farci caso. Il nostro obiettivo è concentrarci una partita alla volta. Mi conforta quel che ho visto in queste prime settimane: un gruppo eterogeneo, con tanti giovani di belle speranze che possono imparare dai più “anziani”. I quali, a loro volta, stanno mettendo a disposizione tutta la loro esperienza per aiutarli». Nella corsa alla C sarà infine imprescindibile l’apporto dei tifosi: «Sicuro – conclude Garzon – , anzi siamo felici della fiducia che ci stanno riservando. In C si va anche con loro e grazie al loro sostegno».