MANTOVA Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana ha emanato un’ordinanza con nuove restrizioni nell’ambito della circolazione. Tra i divieti, c’è anche quello di praticare sport e attività motorie all’aperto, anche singolarmente. Tutto questo fino al 15 aprile, salvo diverse disposizioni legate agli sviluppi dell’emergenza sanitaria. Il provvedimento, resosi necessario a causa di una situazione che non accenna a migliorare, in ambito calcistico significa posticipare ulteriormente il ritorno in campo. Di più: calendario alla mano, potrebbe sancire la chiusura anticipata della stagione, come ormai sembra inevitabile man mano che i giorni passano. Se infatti la speranza era quella di tornare in campo ai primi di maggio, con conseguente ripresa degli allenamenti attorno al 20 aprile, è chiaro che la nuova ordinanza rende tutto ciò quantomeno improbabile. Quand’anche il 15 aprile (termine ultimo dell’ordinanza) la situazione fosse migliorata, difficilmente si tornerebbe alla normalità subito dal giorno dopo. Più facile che venga disposto un altro periodo, magari meno restrittivo del precedente, ma ugualmente limitativo onde scongiurare contagi di ritorno.
Insomma, la guerra continua. E il calcio, volente o nolente, deve adeguarsi. Parlando del Mantova, le possibilità che il campionato di Serie D venga regolarmente concluso sono limitate. A questo punto, più che su improbabili nuovi calendari, i vertici calcistici sono chiamati a ragionare sulla chiusura anticipata della stagione e relative conseguenze. Il dilemma è arcinoto: congelare le classifiche al momento dell’interruzione oppure cancellare la stagione e ripartire il prossimo anno con gli stessi organici? Abbiamo visto nei giorni scorsi come entrambe le soluzioni creerebbero dei malumori ai club penalizzati. Dalle ultime dichiarazioni del presidente del Figc Gabriele Gravina la direzione sembra chiara: «Se non sarà possibile tornare a giocare – ha detto – , rispetteremo i valori del campo con conseguenti promozioni e retrocessioni». Questa soluzione andrebbe bene al Mantova e a tutte le prime in classifica. Ma incontrerebbe l’opposizione delle retrocesse e di chi è ancora in corsa per la promozione. Sia come sia, tutti d’accordo: le cose serie, in questo momento, stanno altrove.