Ciclismo – Edoardo Affini al Giro sulle orme di Learco Guerra

Edoardo Affini
Edoardo Affini

MANTOVA Scatterà sabato, con la cronometro di Torino, la 104esima edizione del Giro d’Italia che vedrà ai nastri di partenza il mantovano Edoardo Affini, della Jumbo Visma, alla sua seconda partecipazione alla Corsa Rosa. L’anno scorso l’avventura durò una settimana, poi fu costretto al ritiro per una caduta in cui si fratturò la mano destra. C’è grande attesa tra gli sportivi e appassionati virgiliani che potranno applaudire il beniamino di casa per ben due volte sulle strade della nostra provincia, nelle tappe del 21 e del 27 maggio. «E’ davvero un’emozione molto forte – afferma il campione di Buscoldo – poter partecipare al Giro e passare con la carovana dalla mia città. Sto pensando a qualcosa per farmi riconoscere dagli sportivi mantovani».
Edoardo, come ci si sente a rappresentare Mantova nel Giro che celebra il 90° anniversario della prima maglia rosa vestita da Learco Guerra?
«Emozionato e orgoglioso. Capisco che la mia partecipazione possa essere considerata un fiore all’occhiello per il ciclismo mantovano. Di conseguenza il mio impegno sarà massimo per non deludere le attese dei miei sostenitori e degli sportivi virgiliani».
 Quale sarà il tuo ruolo in squadra?
«Ovviamente il mio lavoro sarà rivolto ad agevolare le volate di Dylan Groenewegen, ovvero il nostro uomo di punta per gli arrivi di tappa, e di portare nelle condizioni migliori ai piedi delle salite George Bennett, l’atleta sul quale si punta per la classifica generale. Mi piacerebbe comunque mettermi in evidenza nelle due tappe a cronometro, il prologo di Torino e la frazione conclusiva a Milano. E se nel corso della manifestazione si creeranno le condizioni, non rinuncerò a dire la mia, ma prima di tutto viene la squadra».
In che condizione di forma ti presenti al via?
«Dopo il Giro delle Fiandre ho trascorso qualche giorno di riposo, per ricaricare le energie. Poi ho fatto un mini ritiro a Torbole per svolgere una preparazione specifica. Fisicamente quindi sono in buone condizioni, la gamba c’è. Confido di migliorare lo stato di forma giorno dopo giorno, tappa dopo tappa».
 Parliamo delle due crono, specialità in cui ti sei sempre distinto: che obiettivi ti sei dato?
«Nel cronoprologo di sabato a Torino vorrei cogliere un risultato positivo e così pure nella tappa conclusiva di Milano, il che vorrebbe dire aver concluso il Giro. Io darò il massimo, ma le incognite sono tante e come sempre sarà la strada ad emettere i suoi verdetti».