Mantova Mantova, terra di grandi allenatori nel volley, torna a far parlare di sé. Il virgiliano Antonio Orlandi è stato chiamato nello staff tecnico della Savino del Bene Scandicci, in serie A1, nel ruolo di aiuto allenatore. Dopo le esperienze all’estero in Finlandia e in Romania con il tecnico Parisi, Orlandi torna in Italia dopo un anno sabbatico e andrà a collaborare in chiave tecnica con la formazione che nella passata stagione si è arresa soltanto all’Imoco Conegliano nella finale scudetto. Antonio ha collaborato con tecnici del calibro di Mazzanti, Barbolini, Gaspari, Caprara e appunto Parisi. Arricchitosi all’estero di nuove esperienze, arriva alla corte dell’allenatore francese Antiga, altro nome illustre delle panchine di volley, approdato a Scandicci dopo che Barbolini ha scelto di cimentarsi in una nuova avventura in America. «Sono stato contattato da un dirigente toscano – spiega Orlandi – dopo che mi sono candidato a questo nuovo ruolo, sapendo che la Savino del Bene cercava una figura che facesse da tramite nello staff tecnico con la squadra, tenendo aggiornate le statistiche, vista la mia grande esperienza di scoutman in tante squadre». Antonio è stato scoutman anche a Casalmaggiore con la Vbc per sette anni. «Ho colto questa opportunità dopo che mi sono dedicato per un anno allo studio. Sono vicino alla tesi in Scienze Motorie, che tratterà del tema particolare delle ansie e delle tensioni nella pallavolo. Ci arriverò fra qualche mese e sarà una tesi sperimentale su gruppi di atleti. Vado a Scandicci in una società davvero al top e in un campionato che sarà di altissimo livello. Ho parlato con Antiga e mi ha fatto un’ottima impressione. Sarà un bel salto di qualità per il mio lavoro: è la prima volta con un tecnico straniero in Italia. Possiamo puntare ancora in alto». E la nazionale femminile? «E’ da medaglia. Ci possiamo giocare l’oro con Turchia e Serbia: sono loro le avversarie più toste». L’ultimo pensiero va alla nostra città… «Mantova è tornata in A con il Gabbiano dopo tanti anni e vanta una grande tradizione. Per il femminile la vedo difficile, a meno che alcune squadre decidano di unire le forze».
In bocca al lupo, Tony.
Sergio Martini