Mantova Il centrale Francesco Simoni, 26 anni di Trento, è uno dei tanti volti nuovi del Gabbiano FarmaMed di quest’anno.
Nella sua città ha disputato tre campionati da A3 con una apparizione e un punto realizzato in A1. Ha alternato volley e università a Trento e Pisa prima di tornare in A3 a Mantova. Specializzato in Biotecnologie a Trento, ha preso la Magistrale a Pisa, e arriva da un anno giocato con i Lupi Santa Croce in B. Sabato nel match con San Giustino ha messo a segno 7 punti: «Che tipo di centrale sono? Fino ad un paio di anni fa ero più forte in attacco, ma ora il mio fondamentale migliore è il muro e questo campionato sembra confermarlo». Torniamo sulla gara persa al PalaSguaitzer, 3-1 con la seconda in classifica… «Non abbiamo raccolto punti ma siamo stati in partita per due set e mezzo, giocando la miglior gara del campionato. Un match ad alto livello grazie anche all’avversario forte che avevamo di fronte. Abbiamo murato bene con 17 muri vincenti, ma abbiamo un po’ sofferto in attacco e non siamo stati incisivi in battuta, come invece San Giustino. Col servizio di Marzolla e di Cappelletti nel momento topico del match abbiamo subito filotti importanti. Peccato, perché dopo aver pareggiato il conto dei set, 1 a 1, eravamo partiti bene, anche nel terzo, dove eravamo avanti 5-1 e 9-5. Poi San Giustino ha dimostrato perché è seconda in in classifica, battendo e difendendo molto bene». Ora la corsa alla qualificazione alla Coppa Italia si complica, anche se hanno perso anche Belluno e Acqui Terme. «Dovremo vincere le ultime due partite con Sarroch e Trebaseleghe e sperare in qualche passo falso di chi ci precede. Sabato andiamo a giocare in Sardegna con Sarroch: ha i nostri punti e un opposto nuovo, che è stato giocatore di Radici, il polacco Stabrawa. Per arrivare nei primi quattro proviamo a vincere le prossime due partite. Ma serve maggiore continuità in attacco e in battuta. La squadra, seppure nuova e tormentata dagli infortuni, ha una sua identità e può migliorare. Non siamo stati fortunati ma abbiamo lottato in tutte le partite». Non potevamo non chiedere a Simoni come si trova a Mantova. «Sono rimasto incantato dallo skyline quando si entra in città. La società ci supporta in tutto e mi trovo con compagni di squadra semplici ma che vogliono costruire un gruppo vincente. I tifosi si fanno sentire al PalaSguaitzer: questo ci serve molto».
Sergio Martini









































