Precisione e velocità di esecuzione: il gonzaghese Manuele Camurri è campione italiano di tiro dinamico

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Gonzaga Il campione gonzaghese di tiro dinamico, Manuele Camurri, si è confermato ai vertici nazionali della sua specialità. Quest’anno ha preso parte al campionato nella categoria Kalašnikov e ha vinto il titolo italiano con tre gare di anticipo. Un risultato straordinario per l’atleta virgiliano, in una disciplina forse poco conosciuta, che richiede grande preparazione fisica e soprattutto doti straordinarie di concentrazione e sangue freddo.
Manuele ha ripercorso con entusiasmo e orgoglio le tappe della sua vittoria. «Questo sport – spiega – è a libera interpretazione perché puoi sparare sia in movimento che da fermo; l’obiettivo è quello di centrare le sagome, o figure, che sono in movimento. Vince chi colpisce con minimo due colpi ogni sagoma e finisce il percorso nel minor tempo possibile, quindi i due fattori da tenere in considerazione sono precisione e velocità di esecuzione. Ci sono 5 livelli di stage che possono durare dai 25 ai 50 secondi e sono a libera interpretazione: ci possono essere dalle 12 alle 16 sagome con 30-40 colpi sparati. Le gare si disputano tutte a Calvisano, in provincia di Brescia». «Questo per me era il primo anno e vincere con 180 secondi di scarto sul secondo, direi che non è affatto male – afferma soddisfatto Camurri – soprattutto in uno sport difficile come questo. Io sono di Gonzaga: qualche tempo fa mi allenavo a Gustalla, ma ora hanno chiuso l’impianto, quindi in qualche modo per mantenermi in attività ho deciso di intraprendere la strada dell’autodidatta. L’anno prossimo, con molta probabilità, mi iscriverò a Gualtieri. Principalmente mi focalizzo nell’allenare i cambi del caricatore per velocizzare i movimenti e perdere meno tempo possibile. La distanza dei piatti metallici varia dai 25 ai 50 metri e la loro larghezza si aggira attorno ai 15 centimetri. L’unica pecca di questo sport, se così si può dire, è il costo oneroso di partecipazione, ma per me l’importante è divertirmi. E continuare a coltivare una passione nata quando ero piccolo e usavo la balestra». Conclude così il giovane tiratore mantovano, che punta già alla prossima stagione con la stessa mentalità vincente e con la voglia di guardare ancora tutti dall’alto.