Ceresara «Grazie alla forza del gruppo siamo riuscite a conquistare un altro traguardo importante. Ma pure alle ragazze del Cereta devo fare i complimenti per come hanno saputo interpretare lo spirito della competizione». Giulia Sperotto, punto di forza del Ceresara neoscudettato di serie B (e promosso in A), rivive le emozioni della finale col Cereta disputata domenica a Cavalcaselle, conclusa con il successo al tie break. «Il nostro cammino, come gruppo – racconda la fondocampista ceresarese – è iniziato nel 2019, stagione che si è conclusa con la sconfitta nella semifinale per la promozione in serie A. In quell’anno la nostra compagna Viola Gallina è rimasta vittima di un infortunio che l’ha tenuta fuori dai campi per un po’ di tempo. Al suo posto è venuta a darci una mano Chiara Arcozzi, atleta veronese esperta, e con lei siamo riuscite a vincere la Coppa Italia».
«L’anno scorso – prosegue Giulia – a causa della pandemia il tamburello femminile è rimasto praticamente fermo. Siamo arrivate quest’anno con l’enigma Covid che ha colpito la nostra squadra, in particolare Viola e il dt Simone. Non è stato facile mantenere la testa della classifica, ma su dieci partite disputate abbiamo ottenuto altrettante vittorie, una sola di queste al tie break. Questo titolo ce lo siamo meritato».
Uscendo dall’aspetto tecnico, abbiamo chiesto a Giulia come si è avvicinata al tamburello. «Ho iniziato a praticare questo sport a scuola e mi è piaciuto – racconta – poi sono passata al Palazzolo. Credo che tutto derivi da una forte passione per questa disciplina; in più c’è la componente divertimento che non è certo secondaria. Questo non teglie che per crescere si debba da un lato essere disposti a fare tanti sacrifici e dall’altro saper superare con tanta determinazione i momenti difficili».
Giulia sottolinea spesso l’aspetto della forza del gruppo, un fattore decisivo per ottenere buoni risultati. «Noi siamo un gruppo molto affiatato – insiste – anche per questo abbiamo avuto la meglio dinanzi ad una squadra che reputo molto competitiva come il Cereta, con ragazzine più giovani. Lo spirito che regna qui è che si fa sempre tutto per un obiettivo comune. Nessuna di noi si è sentita riserva, sappiamo accettare le scelte che compie il nostro direttore tecnico. In uno sport come il tamburello credo che non si è mai solisti, i risultati non arrivano senza la forza del collettivo. Domenica, comunque, per questa finale eravamo molto emozionate».
Divertimento, quindi, ma anche tanti sacrifici. «A livello personale – spiega Giulia – cerco di essere preparata e quindi il giorno della partita sono attenta a mantenere un’alimentazione controllata. Anche questo fa parte dei sacrifici che si devono fare, ovviamente come quelli legati alla sfera lavorativa».
Sacrifici quest’anno ben ripagati dalla vittoria dello scudetto (e c’è da giocare ancora la Coppa Italia). Per il quale Sperotto ha una dedica speciale. «A tutte noi, perché siamo riuscite a raggiungere il traguardo pur in un anno assai difficile. La vittoria è stata sofferta e per questo la sentiamo ancora più nostra. Ma un grazie lo rivolgiamo anche a tutte le persone che ci hanno sostenuto nel corso della stagione».