Tamburello – Il galletto Pierron alza la cresta: “Solferino, devi puntare tutto sulla Coppa Italia”

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Solferino Si gioca oggi in collina il secondo spareggio di qualificazione alla final four di Coppa Italia tra Solferino e Arcene (ore 16). Chi vince affronterà in semifinale il Castellaro, mentre l’altra “semi” vedrà di fronte Guidizzolo e Cavrianese. C’è dunque la concreta possibilità che a giocarsi il trofeo nella fase finale in programma a Segno, prima di Ferragosto, siano quattro squadre mantovane. Il Solferino oggi ha il vantaggio del fattore campo, ma ha perso (al tie break) lo scontro diretto in campionato e probabilmente dovrà fare a meno della sua stella, il francese Yohan Pierron. «Ho un forte dolore alla schiena e mi sarà quasi impossibile scendere in campo – afferma il capitano del team collinare – farò il tifo per i miei compagni di squadra».
«Questo è il mio terzo anno qui – ha ricordato Pierron – per ora la giudico una stagione non male; siamo partiti con il freno a mano tirato, ma ora siamo riusciti a trovare una nostra identità di gioco. Siamo consapevoli che le squadre che ci precedono sono più attrezzate di noi, quindi direi che per i mezzi che abbiamo a disposizione, va bene così. Solferino è una bella società, fatta di gente competente che non ci fa mancare mai nulla».
«Sono arrivato in Italia dalla Francia nel 2005 – ha raccontato ancora – la mia idea era quella di trascorrere un anno all’estero, ma alla fine ho messo su famiglia qui. Ho iniziato la mia carriera agonistica in Serie B, con il Cusano; da lì, nel 2007-2008, sono passato al Cremolino per giocare in A. Nel 2012 mi sono trasferito a Medole, quindi ho trascorso 6 anni nel Cavaion vincendo tutto. Con l’introduzione del sistema punti ho dovuto cambiare casacca e tra le varie opzioni che ho preso in considerazione, il progetto del Solferino mi è sembrato il più convincente».
Con i suoi 37 anni, Pierron non è certo atleta di primo pelo, ma la voglia di vincere è sempre quella di un ragazzino. «L’esperienza in Italia mi ha fatto crescere molto. Sono partito a 19 anni completamente solo e ora ho una famiglia. I ricordi più belli sono due: lo scudetto in Serie A e la vittoria del Mondiale con mio fratello. I sogni, dal punto di vista sportivo, li ho realizzati tutti; adesso spero di vincere la partita di mercoledì. Per noi il campionato è compromesso e quindi dobbiamo puntare tutto sulla Coppa. Vincerla sarebbe una bella soddisfazione». La gara odierna è dunque importantissima e lo staff del Solferino farà di tutto per mandare in campo il suo capitano. «Il fisioterapista ha escluso si tratti di uno strappo alla schiena – ha spiegato il dt Merighi – potremmo fargli un’infiltrazione per farlo giocare».