VILLIMPENTA «Buongiorno, siamo dell’Acquedotto. Ci risulta una perdita di acqua nella sua casa: se ci fa entrare un attimo controlliamo?». «Ma guardi che qui a Villimpenta non abbiamo l’acquedotto». «Signora, come può vedere stiamo posando i tubi, ma i sensori rilevano una perdita qui da lei. Si tratta proprio di un minuto per verificare il possibile danno, poi non la disturbiamo più». Nonostante l’insistenza del finto addetto, la donna non ha ceduto alle sue richieste, rifiutandosi di aprire il cancello della sua abitazione di via Guglielmo Marconi.
«Sta rientrando mio marito dalla piazza, se aspetta qualche istante può parlare con lui, perché io di queste cose non so nulla». A quel punto il malfattore ha desistito, defilandosi velocemente. Poi si è scoperto che ad attenderlo a poche decine di metri di distanza c’era un complice, designato con ogni probabilità a tenere d’occhio la situazione. Gli stessi malviventi, accusati di aver costituito un’organizzazione specializzata nel depredare pensionati, per lo più residenti nei piccoli paesi di provincia, hanno tentato l’identica truffa, sempre in via Marconi, ma a circa mezzo chilometro di distanza. Si sono presentati nel cortile di una pensionata e hanno cominciato con il solito espediente: «Come vede siamo dell’Acquedotto, dovremmo controllare la proprietà per l’allacciamento». «Guardi, ho già il mio pozzo privato, non sono interessata». E loro: «Ma signora, non può rifiutarsi». La donna, che in quel frangente si trovava fuori, si è spaventata e con una scusa ha guadagnato la porta di casa chiudendosi dentro. Anche in questa circostanza è andate bene, ma la presenza di tali individui, che talvolta utilizzano spray urticante per mettere fuori causa la vittima di turno, non è certo rassicurante.
Un caso simile si era verificato lo scorso anno a Castel d’Ario, costando caro ad una pensionata che era stata derubata di rientro dall’ufficio postale.
I carabinieri l’hanno denominata la truffa del “finto addetto dell’acquedotto”, perché è proprio così che queste bande spesso riescono ad introdursi nelle case di anziani malcapitati che sono stati poi rapinati di denaro e monili. Dopo mesi di indagini, a maggio la sinergia investigativa dei Nuclei dell’Arma erano riusciti a individuare tre dei malviventi che nel periodo compreso tra settembre 2022 e marzo 2023 avevano messo a segno almeno 16 colpi tra Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.