Tiro con l’arco – Lucilla Boari: “Ci faremo trovare pronte per il 2021”

Lucilla Boari
Lucilla Boari

CANTALUPA (TO) Ora è ufficiale: i Giochi Olimpici di Tokyo2020 sono rinviati al 2021 a causa dell’emergenza Coronavirus che ha colpito tutto il mondo. Decisione inevitabile, visto la drammatica situazione, che vede soprattutto l’Italia in questo momento pagare un prezzo altissimo. La salute ha la prevalenza su tutto. Kermesse quindi rimandata per la campionessa mantovana di tiro con l’arco, Lucilla Boari, che puntava a essere protagonista per la seconda volta di fila dopo Rio2016. Tra l’altro, proprio ieri ha compiuto 23 anni. Per lei un compleanno particolare dopo la notizia relativa ai Giochi: «Sicuramente si tratta di una decisione giusta, indipendentemente da quanto sta accadendo in Italia. Stiamo vivendo un periodo difficile e rimandare le Olimpiadi credo fosse la miglior cosa da fare. Spero che si riesca quanto prima a risolvere il problema Covid-19 con cure e prevenzione per tornare il prima possibile alla normalità. Per noi resta l’obiettivo della qualificazione a squadre e col rinvio avremo più tempo per tranquillizzarci e ripartire mentalmente. Cercheremo di gestire la situazione per continuare ad allenarci e riuscire a qualificarci, che sia nel corso di questa stagione o il prossimo anno. Ammetto che la situazione ci prende un po’ in contropiede, ma noi penseremo solo a lavorare e a dimostrare le nostre qualità per farci trovare pronte. Ora la priorità è di uscire da questa situazione. Come vivo il mio compleanno dopo questa notizia? Passerà alla storia come il compleanno più alternativo che abbia mai vissuto…». Lucilla abita a Cantalupa in provincia di Torino, dove ha sede il centro federale tecnico della Fitarco. «Come vivo questa situazione lontana dai genitori? Sono entrambi insegnanti e come tutti stanno cercando di lavorare da casa visto che le scuole sono chiuse da tempo. Mia madre ha una prima elementare e prova a seguire i bambini come le è possibile, con il registro elettronico o in altre forme, anche se con i bambini di quella età è più difficile riuscire a lavorare con computer o altro. Diciamo che, come tutte le altre famiglie italiane, si cerca di tenere duro e uscire da questa situazione. Spero arrivi presto il momento in cui questo periodo diventerà solo un ricordo».