Volley Serie B1 femminile – Volta ribalta il Focol Legnano (3-0): è finale per l’A2!

VOLTA MANTOVANA Per il terzo anno consecutivo le voltesi giocheranno la finale per l’A2, sperando in un esito diverso dagli ultimi due tentativi. La Nardi disputa una partita quasi perfetta e non dà scampo al Focol Legnano, ribaltando così il ko per 3-2 dell’andata. Il 3-0 finale fotografa esattamente quanto si è visto sul campo. La Nardi s’impone con i punteggi di 25-21, 25-19 e 25-19, in virtù di un’ottima prova in tutti i fondamentali. Bene in attacco, ma sono il muro e la battuta a far pendere l’ago della bilancia dalla parte del Volta. L’equilibrio dura molto poco: 11-11 sia nel primo sia nel terzo set. Con il servizio determinante nel secondo e nel terzo. Ora le collinari se la vedranno con gara di andata (in trasferta) e ritorno (in casa), ed eventuale “bella” sempre fuori, con le pisane del Castelfranco di Sotto. La cronaca della partita vede nel primo set le locali allungare nella seconda parte, avanti 18-15, 20-16 e 22-17. Legnano arriva a 21, però una pipe di Tellaroli chiude sul 25-19. Le ospiti partono sul 3-1 nel secondo set, ma grazie al muro la Nardi allunga sul 12-8. Il Focol prova a rimanere in scia e grazie ad alcune difese pareggia a quota 19. Il set è deciso quando Coveccia va al servizio con 4 ace consecutivi: chiude il muro di Tellaroli sul 25-19. Nel terzo set l’equilibrio è rotto ancora da due ace di Tellaroli che portano la Nardi sul 15-12. Le locali prendono il largo, anche se Legnano prova a recuperare. La rimonta è frenata sul 23-19 e, marchio di fabbrica, chiude con due ace ancora un’incredibile Coveccia, irresistibile dai 9 metri. «La squadra ha meritato la finale – afferma coach Tisci – Ha affrontato l’impegno con Focol senza paura. In questo modo possiamo battere chiunque. Castelfranco di Sotto? Squadra esperta, con atlete navigate». «Sabato scorso avevo detto che la gara di Legnano era solo il primo tempo – spiega il presidente Sergio Longhi – Davanti al pubblico di casa le ragazze hanno reagito alla grande».

Sergio Martini