VIADANA Da domenica al 4 marzo la Galleria Civica di Arte Contemporanea del Mu.Vi. di Viadana in via Manzoni 4, ospita la personale di pittura di Giancarlo Montuschi dal titolo “Reality”. Domani alle ore 11, l’inaugurazione ufficiale, accompagnata dalla presentazione del catalogo della mostra curato da Paolo Conti, direttore della galleria, arricchito dal testo critico di Luca Beatrice. La personale, patrocinata dal Comune di Viadana, sarà visitabile a ingresso libero dal venerdì alla domenica, con orario 16-19. Reality è la prima personale del 2023 di Giancarlo Montuschi. Nella mostra allestita al Mu.Vi. di Viadana l’artista faentino presenta quindici tele inedite di grandi dimensioni tratte dalla nuova serie che ha come titolo il termine inglese “reality”, ovvero “realtà”, specchiato. Ogni opera è descritta da una micro-storia dello scrittore Fausto Braganti e abbinata a una colonna sonora scelta dal pittore. “Quando mi trovo alla presenza delle opere di Giancarlo Montuschi, rimango sempre piacevolmente spiazzato – scrive Paolo Conti. – Lo spazio e il tempo sono annullati da una commistione entropica di infiniti valori temporali, così in questi luoghi improbabili, con cieli a pois, in cui navigano astronavi e satelliti futuribili, e dove lo spazio è conteso da macchine americane vintage e personaggi dei fumetti di metà Novecento, ci si sente immersi in un mondo di ricordi, e gli eroi del nostro passato fanciullo ritornano vividi alla mente”. L’arte montuschiana scaturisce dalla mente di un autore colto e visionario, che unisce memorie, riflessioni, letture e un indiscusso bagaglio tecnico nell’uso del colore e nella composizione. Prendono così vita ambientazioni ibride e paesaggi fantastici nei quali il pittore romagnolo inserisce personaggi, citazioni e simbologie intelligibili o da decifrare. “Giancarlo Montuschi con le sue opere scava nella nostra memoria collettiva – conclude il direttore della Galleria Civica di Arte Contemporanea del Mu.Vi. – L’artista fa piacevolmente riaffiorare i ricordi, spesso inevitabilmente perduti nei recessi della memoria, immagini e momenti che hanno condizionato la nostra conoscenza, la nostra esistenza culturale, e per questo capaci di suscitare nostalgici e profondi sentimenti di empatia”.