MANTOVA Bene i concerti e gli eventi, ma pure in questo spiraglio di luce si lamenta la carenza di coordinamento nel commercio. Fine luglio si avvicina e abbiamo chiesto ai vari stakeholder del commercio cittadino di tirare le somme di un mese che ha visto la città protagonista di grandi presenze turistiche, ma anche un mese che potrebbe essere lo spartiacque verso una nuova idea di commercio cittadino.
Il patrocinio gratuito concesso al Mantova Village è stata la miccia che ha fatto detonare il serpeggiante malcontento di un commercio atrofizzato, e che ha provocato la convocazione della prima cabina di regia capace di riunire tutti gli attori interessati: amministrazione, associazioni di categoria ed esercenti non associati. Quindi?
Le voci sono favorevoli per la risposta iniziale dell’amministrazione, di un incontro interlocutorio, e certamente hanno aiutato anche le folle attirate dai concerti cittadini: tutti, chi più chi meno, hanno lavorato. Ora però si chiede una sola cosa: continuità di programmazione e condivisione delle scelte future (di avere in mano un piano almeno semestrale, come cartina tornasole degli eventi culturali, turistici e commerciali) e di far lavorare a pieno ritmo il Distretto urbano del commercio (Duc).
«Luglio è andato. Ottimi i confronti – sintetizza Stefano Gola di Confcommercio –, ma un’attività imprenditoriale deve organizzarsi per tempo e sapere con largo anticipo le scelte intraprese. In questo ambito, il tema di utilizzo dinamico del Duc è molto interessante: La Regione Lombardia ci investe dei soldi, sta poi all’amministrazione farlo lavorare come desidera, avendo un grande ritorno economico, come sta già avvenendo in altre città».
«Bene i concerti – puntualizza Davide Cornacchia di Confesercenti Mantova – ma serve programmazione e una cabina di regia sistematica». «Ottimi i concerti in un mese rovente, solitamente con poca frequentazione del centro storico – interviene anche Mattia Pedrazzoli, referente dei pubblici esercizi –; in quei giorni il centro invece era pieno di gente, sia prima degli spettacoli, che fino a tarda notte. Finalmente ci sono progetti nuovi e si sta collaborando: è il momento di costruire».
«Lo scopo comune dev’essere riuscire a far vivere la città a 360 gradi – Natascia Turra di Bp Land – i concerti hanno portato gente, soprattutto persone da tutta Italia e anche dall’estero. Troviamo il modo che la città diventi accogliente, alternativa ed innovativa, capace di giovare a tutte le attività. Facciamo gioco di squadra».