Le note magiche di Diodato abbracciano il Sociale

MANTOVA  Un Teatro Sociale tutto esaurito in quella che ieri sera potrebbe benissimo definirsi la prima notte dell’inverno padano. Nebbia, umidità che ti entra nelle ossa, città fantasma e una manciata di gradi sul termometro. Ma dentro, nella pancia del Massimo cittadino, l’atmosfera è completamente diversa: calda, avvolgente e quando Diodato sale sul palco ed inizia ad intonare “Un atto di rivoluzione” il tutto si fa incandescente. L’ennesima data sold out del tour del cantautore che ringrazia il pubblico “Mi avete dato la vostra fiducia e spero davvero che questi concerti la stiano ripagando. Per me ogni sera è un viaggio indimenticabile e vi sarò per sempre grato per questo” ha scritto e ribadito pregando tra l’altro gli spettatori ad abbandonarsi al concerto senza prendere in mano i telefonini. Un appello rimasto a metà, perché ormai il pubblico dei concerti è così: la voglia postuma di rivivere le emozioni e più forte del viverle al momento. Pazienza.
Il concerto parte subito forte, gli assi sono tutti sul palco fin dall’inizio regalando a Diodato degli eccellenti compagni di viaggio. Una band che armonizza alla perfezione con tutto quanto gira attorno: dalla musica alle luci per un palcoscenico che sembra vivere in simbiosi con le note di Diodato.
Tra l’esecuzione di brani di repertorio e i suoi più grandi successi, Diodato porta in scena uno spettacolo che è un climax ascendente in cui l’artista vibra con il suo pubblico, fino a diventare un corpo unico. Ogni canzone è dotata di una sua identità ben definita e rappresenta un passo all’interno di un viaggio sensoriale ed emozionale. Mentre fuori tutto brucia è ancor più importante ricordarci di vivere a stretto contatto con la nostra emotività anziché rifugiarci nella disumanità dell’indifferenza.