Non violò il divieto di avvicinamento a sindaco e consigliere comunale: assolta Lorena Buzzago

MANTOVA  Mandata assolta perché il fatto non sussiste a fronte di una richiesta di condanna del Pm a un anno di reclusione. Questo quanto deciso ieri dal giudice Maria Silvia Siniscalchi nei confronti di Lorena Buzzago, già condannata per stalking ai danni del sindaco di Mantova Mattia Palazzi e del consigliere comunale Pierluigi Baschieri e quindi finita nell’occhio del ciclone per la pubblicazione clandestina del libro “50 e più… sfumature di giallo”. Segnatamente dunque, anche siffatto caso di specie, afferente la violazione del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese, derivava infatti da tale medesima vicenda di atti persecutori con parti lese sempre i due amministratori pubblici locali. In sostanza, stando alle contestazioni, tra il settembre e l’ottobre del 2019, avrebbe disatteso reiteratamente la misura cautelare applicatale il 5 luglio di quello stesso anno dal gup, avvicinandosi in misura inferiore al limite di 200 metri dai luoghi frequentati da sindaco e consigliere, in particolare alla sede municipale di via Roma. In avvio d’istruttoria era stata quindi chiamata a testimoniare l’unica parte civile costituitasi, vale a dire Baschieri. Nello specifico, come altresì riferito nella circostanza dallo stesso teste, l’imputata sarebbe stata vista più volte, in quel preciso lasso temporale, a sostare davanti a bar o negozi in piazza Marconi, nonché, in altre occasioni avvistandola lui stesso in prossimità della propria abitazione. Incontri, che avevano spinto la parte lesa a sporgere querela in questura per inosservanza del provvedimento dell’autorità giudiziaria, condotta che l’avrebbe portato a modificare le proprie abitudini quotidiane, onde evitare di incrociarla di nuovo. Una ricostruzione, al contrario ricusata dal difensore dell’imputata, l’avvocato Beatrice Lombardo, che per la propria assistita aveva invocato sentenza assolutoria sulla scorta di un’erronea lettura da parte degli inquirenti delle prescrizioni impartite dal gup sul distanziamento da mantenersi in riferimento non ai luoghi ma bensì alle persone.