MANTOVA – L’inchiesta milanese sulla Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic), operazione da oltre 100 milioni finanziata con i fondi del Pnrr, vede coinvolto anche una vecchia conoscenza di Mantova, l’architetto Stefano Boeri, che a buon diritto può essere considerato il padre putativo di Mantova Hub, lo studio di riqualificazione del comparto di Fiera Catena avviato nel primo mandato di Mattia Palazzi. Sull’archistar pende una richiesta d’arresto della Procura milanese. A lui, assieme ad altri professionisti (i suoi colleghi Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli) viene contestato il reato di false dichiarazioni e turbativa d’asta, nella gara per la progettazione della Beic.