A piedi fino a Grazie per pregare la Madonna. Il pellegrinaggio del vescovo Marco

CURTATONE In pellegrinaggio silenzioso e commovente. Il vescovo Marco Busca è giunto ieri mattina verso le ore 9 a Grazie di Curtatone. In un’atmosfera surreale, accompagnato da un’auto della polizia municipale di Curtatone è arrivato al santuario a piedi, solo, col Rosario in mano e assorto in preghiera, giungendo da Mantova grazie alla ciclabile che da qualche anno, finalmente, ha unito le due città. Dopo aver imboccato via San Pio X, il vescovo è stato accolto sulla porta del santuario dal rettore don Giovanni Lucchi e dal sindaco di Curtatone, Carlo Bottani. La sosta nel santuario è durata poco meno di un’ora, poi il rientro in città. Si tratta di un gesto particolarmente intenso, che ha pochissimi precedenti, forse nessuno, visto che usualmente i pellegrinaggi verso Grazie sono sempre stati affollatissimi e, alle volte addirittura fastosi. Le presenze al santuario di Papi e imperatori sono state numerose, straordinario fu il concorso del popolo alla consacrazione dello stesso, nel 1406, e tutti certamente ricordano il fiume di persone accorso a Grazie in occasione della visita di Giovanni Paolo II nel giugno del 1991. Il pellegrinare del vescovo Marco è stato, come si scriveva, di particolare intensità. Mons. Busca ha, infatti, affermato di portare con sé pensieri e preghiere dei mantovani: «voi fate il pellegrinaggio del cuore – ha rimarcato il prelato durante la festa del patrono Sant’Anselmo – io vi offro i miei piedi per camminare e soprattutto metto nello zaino del cuore le vostre suppliche e le presento a Maria nostra madre Vergine delle Grazie. In questi giorni sono morte delle persone senza i loro cari vicino, senza un sacerdote, senza funerali. Faccio questo pellegrinaggio soprattutto per loro, per le vittime del coronavirus, per i morti a causa del contagio, per i sanitari deceduti per avere contratto il virus durante l’adempimento generoso del loro dovere, per i detenuti morti in carcere. Chiederò per loro la pace del paradiso e la consolazione per chi li piange, chiederò per i medici e le loro famiglie la resistenza e chiederò per il nostro popolo la forza di ripartire». In questo il vescovo Marco ha rimarcato il gesto di papa Francesco che domenica scorsa si è recato presso la basilica di Santa Maria Maggiore, e poi nella Chiesa di San Marcello al Corso per venerare il Crocifisso miracoloso che nel Cinquecento salvò Roma dalla peste. Ancora una volta, oggi come nel passato, il santuario di Grazie è l’epicentro della fede dei mantovani. E nei prossimi giorni un nuovo, singolare e importante avvenimento riporterà le comunità del territorio nel cuore del santuario.