La Lombardia lancia la Banca del plasma iperimmune

MANTOVA La Lombardia lancia la ‘Banca del
plasma iperimmune’. Lo hanno annunciato il presidente della
Regione Lombardia, Attilio Fontana e l’assessore al Welfare,
Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa di
presentazione dello studio pilota sul plasma iperimmune,
condotto dal Policlinico San Matteo di Pavia, rappresentato dal
presidente Alessandro Venturi, dal direttore generale, Calo
Nicora, e dai professori Fauso Baldanti, Raffaele Bruno e Cesare
Perotti. In collegamento video e’ intervenuto anche il direttore
generale dell’Asst Poma di Mantova, Raffaello Stradoni.

Il San Matteo di Pavia, da domani, dunque, definira’ il
Protocollo per la donazione, successivamente iniziera’ la
raccolta del sangue e del plasma; i primi a essere contattati
dalle Ats saranno i guariti. A quel punto Avis iniziera’ la
raccolta a partire dalle aree piu’ colpite della Lombardia.
L’idea e’ quella di estendere la sperimentazione su numero
significativo di malati, in modo da provare il plasma come
strumento di cura.

PRESIDENTE FONTANA: DALLO STUDIO DEL SAN MATTEO UNA GRANDE
SPERANZA CONTRO IL COVID – “I risultati dello ‘studio pilota’
condotto dall’Irccs San Matteo di Pavia, applicato anche
dall’ospedale ‘Carlo Poma’ di Mantova – ha detto Fontana –
accendono una grande speranza per contrastare il coronavirus”.
“Oggi – ha continuato – e’ un giorno importante per la Lombardia
che, prima in Italia, ha completato una sperimentazione
sull’utilizzo del plasma iperimmune condivisa con altre regioni
italiane e all’estero, con gli Stati Uniti, che lo stanno gia’
utilizzando nelle loro strutture sanitarie. Questa mattina ho
avuto un colloquio con il ministro Speranza, che ha confermato
la grande attenzione del Governo nei confronti dello studio del
San Matteo di Pavia che intende estendere su tutto il territorio
nazionale”.

GALLERA: SIAMO ORGOGLIOSI “Siamo molto orgogliosi – ha
sottolineato Gallera – di questo risultato. La Regione Lombardia
e’ abituata a lavorare seguendo regole e protocolli cosi’ da
evidenziare poi i risultati ottenuti. Siamo l’unica Regione che
ha un protocollo con risultati strutturati, ma cio’ che abbiamo
fatto lo abbiamo gia’ messo a disposizione del Paese, abbiamo
dati tracciati su buon numero di pazienti. La strada scelta e’
stata dettata dalla scienza e ha l’obiettivo di salvare il
maggior numero di vite possibili”.