Vita da podista: la maratona speciale del 4 maggio

Un podista sulla ciclabile di Belfiore

La sera prima, preparo accuratamente scarpe, canotta, calze, booster, gel…cerco la ricevuta per ritirare domani mattina il pettorale per la maratona. Non una gara qualunque.
Mi sono allenato parecchio per questa gara, ho fatto sacrifici, sono carico, non vedo l’ora di essere in griglia e di cercare di capire per strada se mi sono allenato adeguatamente. Lo farò ascoltando la mia playlist preferita, sperando, come concordato con mia moglie e le mie figlie, di arrivare al traguardo per le 12.30 di domani. SI proprio domani, non vedo l’ora! Devo a tutti i costi scattare una foto con al medaglia, come da tradizione, tra i miei denti.
Domani è il 4 maggio.
Mi sveglio di soprassalto e qualcosa mi dice che forse stavo solo sognando e riassaporando il pre gara…ma, tutto sommato, non sognavo nemmeno così tanto. Oggi è il 4 maggio e di gare non ne verranno disputate.
Tutto sommato non sognavo così tanto perché dal 4 maggio torno a correre per strada, ho indossato la fascia cardio ed il gps è al polso. Ma non lo guardo mai stavolta, non ho tempo da perdere, devo godermi ciò che mi circonda. Non ci saran gare a breve, non avrò tabelle da seguire, avrò solo l’obiettivo di godere di ciò che è tornato il mio obiettivo primario: correre in libertà. Non indosso stavolta le mie amate cuffiette, decido di correre nella mia amata campagna, nessun suono della natura potrà sfuggirmi.
E’ un po’ come la prima volta, già, ho il fiatone, prima non l’avevo per una corsetta di un’ora ma mi porto a casa il sorriso di una Signora che non conoscevo e che stamane, alle 6.17, quando passo davanti alla sua casetta di campagna mi accoglie con un caloroso Bentornato, mi sei mancato con le tue corse! Chissà da quanto non vedeva qualcuno passare davanti alla sua casetta isolata.
Non so bene perché il mio passaggio le abbia regalato un sorriso, aveva la mascherina ma le sorridevano gli occhi. L’ho visto. Io stesso indossavo la mascherina ma entrambi abbiamo compreso che lentamente stiamo tutti correndo verso la normalità che ci meritiamo, andiamoci di corsa, andiamoci con prudenza, ma andiamoci. Usiamo la testa, rispettiamo prima noi e poi gli altri.
Ma andiamoci di corsa verso la nostra libertà e la corsa è una delle chiavi di volta per tornare a riassaporare ciò che contraddistingue la mia routine, quella del podista.
La Maratona la porteremo a termine, tutto sommato oggi ho corso. Ed è tutto. Ho tutto.
Un podista innamorato della libertà.