Quando si potrà tornare a pedalare? Questa la domanda che continuavo a farmi per questi due lunghi mesi di inattività forzata. Mi ritrovavo spesso a scendere in garage e ad osservare le mie due ruote. Ogni tanto mi inventavo qualche piccolo intervento di manutenzione cosi da non perdere per troppo tempo il contatto con esse. Ci siamo, è arrivato il momento, è stata dura per tutti gli sportivi, ma per fortuna ora possiamo tornare a muovere le gambe. Noi ciclisti siamo tra i mezzi fortunati, cioè tra quelli che possono tornare da oggi a sentire di nuovo il vento tra i capelli e a riiniziare a fare ciò che ci piace. Certo in questa prima fase soli, in attesa di poter tornare ad essere liberi di pedalare anche in gruppo. Tornare in sella è emozionante, nello stesso tempo mette un po di ansia poiche ti ritrovi a dover fare i conti con i muscoli che si sono rilassati, il fiato che si è accorciato e le aspettative di prestazione che forzatamente devono essere messe in riga. Oggi è stato bello, ritagliarsi una parte del pomeriggio per tornare a fare ciò che mi piace. Non sono riuscito ad aspettare, ho dovuto approfittarne subito. Dopo il TG in tv a pausa pranzo vedo per la prima volta la pubblicità di una nuova App dedicata ai ciclisti da utilizzare con i rulli elettronici, funzionale a simulare la pedalata in gruppo confrontando le proprie prestazioni con quelle di altri. Poco dopo ero in sella su strada, quella vera, quella che mi aspettava dal primo Decreto Ministeriale. Ripensandoci apprezzavo ancora di più quello che potevo fare in quel momento. E’ bello tornare a sentirsi vivi e veri. Non è stato come tornare in sella dopo lo stop invernale, è stata una emozione nuova. Ci eravamo ormai forzatamente abituati all’immobilismo, al silenzio, alla solitudine. Inforcata la bicicletta ho visto tutto muoversi ad una velocità insolita, sempre nel silenzio ascoltando il fruscio del vento osservando solo gli altri ciclisti incrociati durante il giro chiedendomi cosa stessero pensando e provando a loro volta. Sentire l’aria di nuovo in viso è stata una bella emozione, come essere accarezzati da un interminabile foulard di seta. La mascherina, quella l’unica cosa con la quale ho dovuto un po fare i conti.. Già indossare casco, occhiali e guanti sembrava abbastanza, ma ligio alle regole e grato per questa concessione l’ho indossata alzandola e abbassandola ogni qualvolta incontravo qualcuno. Le gambe hanno retto, il fiato anche, qualche cosa mi spingeva, forse la voglia di provare a tornare alla normalità, o la voglia di provare a distanziare una volta per tutte Covid 19. Spero tutto in questa fase 2 vada per il verso giusto cosi che tutti quanti al più presto potremo tornare alla normalità. Buoni chilometri a tutti!