Ascolto e posti letto per figli e donne vittime di violenza a Mantova

MANTOVA  – È una richiesta di 125mila euro quella che il Comune, ente capofila, avanza in ragione di un progetto per la denominazione della rete territoriale anti-violenza, ipotizzand di aggiungerne altri 28mila in proprio. Il progetto si fonda sul contributo operativo di centri anti-violenza e associazioni del territorio in grado di fornire centri di ascolto o disponibilità di alloggi protetti per le donne che avviano subito maltrattamenti e violenze, e così pure ai loro figli.
Secondo lo schema fornito da via Roma, collaboreranno il Centro aiuto vita Mantova e il Centro antiviolenza e la casa rifugio Casa di Maria Clotilde con disponibilità di 30 ore settimanali distribuite in 5 giorni settimanali. La volontarie di Telefono Rosa parteciperanno per 15 ore settimanali per 5 giorni la settimana. Altrettanto la cooperativa sociale onlus Centro Donne di Mantova.
Due giorni la settimana, per un totale di 6 ore, contribuiranno invece le volontarie del Centro Donne di Porto Mantovano e le omologhe volontarie di Ceresara.
Il Centro anti-violenza e casa rifugio Casa di Maria Clotilde garantiranno 2 posti letto per le donne e 5 per i figli. La struttura Casa di Mamma Isa 9 posti letto alle donne e 12 ai figli, mentre la Casa del Gradaro 2 posti letto alle donne e altrettanti ai figli.
Il Comune sarà impegnato dal canto suo nelle attività di valutazione e monitoraggio amministrativo, contabile attraverso la raccolta e controllo dei giustificativi di spesa.