Aspef, “miracolo Ascari”: niente aumento alle rette per tre anni

MANTOVA Per l’Aspef, il piano previsionale che si andrà ad approvare entro l’anno, in concomitanza con quello del Comune, sarà il primo esercizio in pareggio senza il ricorso a stanziamenti extra da parte dell’ente. E il primo riflessoche se ne avrà va a beneficio degli utenti delle Rsa. Infatti, a dispetto delle previsioni, per il prossimo triennio non è previsto alcun rincaro delle rette per gli ospiti.
È questo ciò che il presidente Filippo Genovesi, nella commissione welfare tenutasi ieri in via Roma, ha definito «il miracolo Ascari», con riferimento alla direttrice generale dell’azienda speciale Eugenia Ascari recentemente scomparsa. Suo il merito riconosciuto anche dall’assessore Andrea Caprini di avere messo i conti in ordine senza dover ricorrere a misure drastiche.
Solo lo scorso anno il Comune ha dovuto ricorrere a un sostanzioso incremento delle proprie contribuzioni alla sua azienda speciale, che principalmente deriva nel proprio storico la maggior fonte di entrate dalle farmacie comunali. Complessivamente, per fare fronte alle diseconomie prodotte dall’aumento dei costi per misure anti-covid e dal notevole decremento degli ospiti nelle Rsa, via Roma nel 2022 ha stanziato qualcosa come 1.550.000 euro.
La previsione di contributi per il 2023 sarà invece ridotta a 1.325.000 euro, grazie a un risparmio programmato di mezzo milione all’anno per tre anni. Nel caso, la principale economia elaborata dall’azienda deriverà dalla revisione dei costi del personale, principale voce di spesa, come spiegato dal presidente Genovesi.
A fornire questa opportunità sarà la modifica contrattuale. È infatti volontà dell’Aspef cambiare il contratto collettivo del personale, attraverso il passaggio dalla formula legata al contratto collettivo degli enti locali a quello Uneba che si applica alla sanità privata e ai dipendenti delle cooperative di servizio. Grazie a questa strategia, ha ribadito Genovesi, si va a stabilizzare il personale, da un lato, e nel contempo si va a sanare il bilancio, del quale il personale rappresenta appunto la principale voce di spesa.