Bivacchi in pieno centro: il portico di Palazzo Ducale diventa un dormitorio

Passano le notti sotto i portici di piazza Sordello e durante il resto della giornata bazzicano tra il marciapiede di fronte alla questura, le vie del centro e le sponde dei laghi di Mantova. Chi passa in centro si chiede: è finita l’emergenza Covid e sono tornati i saccopelisti? Li chiamavano così negli anni 80 i ragazzi che giravano l’Europa con lo zaino in spalla e il biglietto dell’Interrail, che spesso si fermavano a dormire sui pavimenti delle stazioni ferroviarie delle città di cui poi andavano a visitare musei e monumenti . Adesso invece si chiamano migranti e anziché in stazione dormono direttamente tra musei e monumenti. Così cambia anche la mappa dei bivacchi dei senza tetto in città: dalle sordide periferie e dai loculi ricavati nei vari “magoni”, alle aree pubbliche dei palazzi storici del centro cittadino. Un esempio di questa nuova tendenza è ben visibile sotto il porticato di Palazzo Ducale, dove in queste ultime notti hanno trovato asilo diversi richiedenti asilo. Si tratta per lo più di migranti asiatici, in particolare di nazionalità pakistana, più interessati a visitare l’ufficio stranieri della questura di Mantova per presentare richiesta di permesso di soggiorno, che la Camera picta del Mantegna. Per il tampone e il “green pass” si vedrà, come anche per quel che riguarda l’uso della mascherina. Per il momento non risulta alcun tipo di provvedimento preso nei confronti di questi migranti in attesa di regolarizzare la propria posizione. Del resto a Mantova la stagione turistica in questo periodo dell’anno langue, quelli dell’Unesco in piazza Sordello ci sono già passati e il Festival delle Letteratura è in settembre, variante indiana (o pakistana) permettendo.