Calenda: “Democrazia a rischio, serve coraggio”

MANTOVA Un titolo che prende spunto da un discorso di Mario Draghi. È “Il Patto” il nuovo libro di Carlo Calenda (ed. La nave di Teseo) presentato ieri al teatro Bibiena, Sul palco con il senatore, l’onorevole Elena Bonetti. In platea la senatrice Mariastella Gelmini, gli onorevoli Ettore Rosato e Anna Lisa Baroni, il nuovo segretario lombardo di Azione Fabrizio Benzoni, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi insieme all’assessore all’ambiente Andrea Murari. «Un anno e mezzo fa, il 22 luglio, Mario Draghi ha fatto un discorso che aveva il suo apice nella parola patto – ha esordito Calenda -. Draghi sentiva il Governo scricchiolare e chiedeva se ci fosse il coraggio di fare un patto sulla verità di quello che si poteva e doveva fare. La risposta della politica è stata no ed è stato mandato a casa». Coraggio del nuovo e verità delle cose, tutto ruota intorno a questi due aspetti ha sottolineato Bonetti. «In Italia abbiamo un problema di memoria – ha proseguito Calenda – quando Draghi è andato via aveva il 65% di gradimento. Quando siamo andati alle urne, il 65% delle persone ha votato chi lo aveva mandato via. L’Italia, negli ultimi trent’anni, è scivolata su una china che l’ha portata a essere più povera culturalmente ed economicamente, grazie a un approccio superficiale di una continua campagna elettorale. Le elezioni non hanno più niente a che fare con chi governa il Paese. Le elezioni sono già decise nel senso che chi va alle urne sa già chi votare, destra o sinistra. Ormai siamo convinti che la politica non sia più in grado di cambiare nulla, pensiamo che sia finita». E allora? «Lo Stato deve cominciare a dire delle verità per quanto scomode. La contrattazione collettiva, per esempio, ha appiattito verso il basso i salari. In Europa ci sono dei sentimenti anti europeisti, a cominciare dall’Olanda». Quello che serve, secondo Calenda, è avere quel coraggio che chiedeva Draghi e dimostrarlo attraverso il voto, un’assunzione di responsabilità. «La democrazia è a rischio quando si scende sotto il 50% degli elettori e noi lo raggiungeremo alla prossima tornata elettorale», ha concluso il senatore.
Tiziana Pikler