Cantina sociale: l’area didattica dedicata a un giovane viticoltore scomparso

QUISTELLO – Il periodo è irto di difficoltà, ormai di ogni genere. Ma la Cantina Sociale di Quistello non ha mai smesso di pensare e organizzare iniziative, volte soprattutto al coinvolgimento della comunità e del territorio. Così è sorto nel tempo il vigneto didattico, racconta il presidente della Cantina Luciano Bulgarelli: un’area di 800 metri quadrati recuperata e risanata, dedicata in particolar modo alle visite e alla formazione di giovani e studenti. Qui è possibile aderire anche all’iniziativa “adotta una vigna”, scegliendo una barbatella, un tralcio di vite, che porterà il nome del genitore adottivo, il quale potrà seguirne la crescita. Altro proposito presto tradotto in realtà quello di trasformare un manufatto in cemento all’interno del vigneto in una opera d’arte: «La struttura era all’interno del terreno dagli anni Ottanta, – chiarisce Bulgarelli – non sapevamo se abbatterla o farla diventare qualcosa di diverso. Parlando con l’artista Caterina Borghi e vedendo i bozzetti da lei realizzati è parsa una buona idea quella di mutarla in un punto di riferimento nell’ambito della vigna, dandole anche un aspetto favolistico e bellezza pure nel periodo invernale, quando le piante sono meno rigogliose. Questa zona era diventata sostanzialmente una discarica, adesso è uno spazio rinnovato, rivolto anche a un pubblico giovane, interessato al mondo del vino. Un settore che per fortuna sta riscuotendo interesse e richiesta. Per questo come Cantina Sociale cerchiamo di mettere in atto eventi che possano andare incontro alle esigenze della maggior parte dei cittadini.»
Da poco, con un nuovo appuntamento, l’appezzamento è diventato “La vigna di Ivan”: l’area è stata infatti intitolata a un giovane viticoltore repentinamente scomparso, che conferiva le sue uve presso la Cantina. La cerimonia si è tenuta proprio nel giorno del suo compleanno. Un modo per dimostrare unione e vicinanza nei momenti di difficoltà, come sottolineato dal sindaco di Quistello Luca Malavasi.