Caos nel trasporto pubblico: 62 assenze e 42 turni scoperti

MANTOVA – Mantova La lista delle assenze (pochissime quelle ingiustificate o prolungate) si allarga a dismisura, e fra il personale addetto al servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano sta la pandemia, che sta creando un serio problema all’utenza. Alla data di ieri, erano “ufficialmente” 62 gli operatori dell’Apam in stand by forzato a causa della escalation influenzale, salvo qualche persona uscita dalla normativa regolare. Il tutto comunque per 42 linee fuori uso e soppresse.
Sono gli stessi operatori a segnalare il dissesto strutturale del trasporto pubblico Apam che sta creando fortissimi riverberi di malcontento fra gli utenti. Ma a quanto pare, si tratta addirittura di una rilevazione deficitaria riapetto a un quadro reale ben più grave. Lo si è appurato sentendo il presidente dell’Apam Daniele Trevenzoli. «Solo 62 addetti?No, sono di più – sostiene il presidente –. Solo questa mattina ci sono arrivati altri 6 positivi. Domani?».
Le ragioni della pandemia confliggono con quelle del servizio pubblico che attende l’autobus alla fermata stabilita e all’ora stabilita. «Noi abbiamo retto un po’ di più rispetto ad altre società del trasporto pubblico – precisa Trevenzoli –. Atm e Trenord, per esempio, hanno già fatto grossissimi tagli sulle corse, mentre noi quantomeno manteniamo il servizio negli orari di punta, quelli degli studenti e dei pendolari, sia pure a fatica. Il problema è che non sappiamo mai la mattina quante persone abbiamo a disposizione», conclude il presidente Trevenzoli.