MANTOVA Siamo nel maggio del 1999, quando Roberto Colaninno, neo presidente della Telecom, e già presidente dell’Associazione industriali mantovana, si vede coinvolto nella tormentata vicenda della presidenza della Camera di Commercio. Due gli aspiranti alla leadership di via Calvi: Antonino Zaniboni e Giulio Freddi, presidente in via Portazzolo. Il primo conta sull’appoggio di varie associazioni di categoria, soprattutto dell’Upa, mentre l’altro su un’ampia area dell’imprenditoria virgiliana. Colaninno, in quella circostanza, assieme al direttore dell’Assindustria Elio Comaschi, compie un’ardita scelta di campo: punta su Zaniboni. Fu una scelta traumatica per l’imprenditoria locale, che vide addirittura una larga compagine dell’imprenditoria dell’Oglio-Po, sostenitrice di Zaniboni, formare un gruppo di defezione, “Progress and Competition”, in aperto contrasto con la “base” confindustriale locale che invece sosteneva Freddi. Zaniboni venne eletto alla seconda votazione. Subito dopo, Colaninno si dimise per prendere parte alla nuova avventura in Telecom.