MANTOVA Niente cacciatori bresciani nelle aree mantovane, aveva intimato il consigliere regionale Pd Marco Carra, e pronta è arrivata la replica dell’assessore al turismo del Pirellone Barbara Mazzali che al tema venatorio dedica da anni molta attenzione.
«È tutta colpa della luna: quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti, scriveva William Shakespeare. Probabilmente gli influssi lunari hanno annebbiato il senso della legge, e forse anche della ragione, del consigliere Carra. Il consigliere, nella veste di legislatore, dovrebbe avere più rispetto delle norme che l’aula che lo ospita ha emanato. La mobilità venatoria è una sacrosanta facoltà di ogni cacciatore e non a caso il tesserino venatorio regionale è valido in tutta la nazione. L’accesso agli Atc e Cac è regolamentato numericamente da Regione Lombardia ogni anno con approvazione della capacità di ogni territorio di ricevere il giusto numero di cacciatori. La mia linea politica è sempre stata quella di favorire la mobilità venatoria intra-regionale e di difendere i diritti acquisiti di permanenza venatoria nei Comitati di gestione».
Carra «oggi vuole escludere il popolo venatorio bresciano dai territori di Mantova; l’anno prossimo vorrà escludere i bergamaschi e poi I Milanesi e a seguire? Questo è un vergognoso e inaccettabile pregiudizio ideologico. I cacciatori bresciani e non bresciani sono prima di tutto Lombardi e potranno sempre contare su di me per la difesa dei loro diritti legali e costituzionali. Così come ho fatto, nel silenzio istituzionale che il mio mio ruolo di assessore mi impone, all’interno della giunta nell’appoggiare l’iniziativa legislativa sugli anellini sostenendone la costituzionalità», conclude l’assessore Mazzali.