Comune sarebbe ora di “quote azzurre”, il piano della parità

MANTOVA – a giunta comunale ha dato il benestare al “Piano triennale delle Azioni Positive” per gli anni 2021-’23. Si tratta del documento programmatorio che individua «obiettivi e risultati attesi per riequilibrare le situazioni di non equità di condizioni tra uomini e donne che lavorano nell’ente», come è scritto nel testo esteso del piano. Ma a leggerlo tutto, emerge che un documento scritto per equilibrare le posizioni di genere, riporta anche la situazione complessiva dei dipendenti dell’ente, con numeri che suscitano ironia laddove qualcuno evocasse la necessità di “quote rosa”.
Fatti salvi i numeri della giunta, dove l’esecutivo fa vincere di misura 5-4 le “quote azzurre”, il rimanente dell’apparato è pesantemente sbilanciato a favore del gentil sesso. Le donne sono quasi il triplo dei dipendenti uomini.
Se è vero che dei 5 dirigenti di settore 4 sono uomini, altrettanto vero è che il “dirigente dei dirigenti, ovvero il segretario generale Roberta Fiorini, è donna. E a discendere, dai quadri alle fasce di ruolo, il delta va ad aprirsi in modo esponenziale. Macroscopica la disparità nei dipendenti di Fascia C che vede solo 61 uomini contro 201 donne. Il totale, come evidenzia la tabella qui accanto, su un organico complessivo di 447 dipendenti, porta i numeri degli uomini a 125 contro le 322 donne. Quasi il triplo.
Ironia vuole che questo piano di “azioni positive” sia mirato a equilibrare le posizioni. Fra i suoi obiettivi infatti spiccano le “condizioni di parità e pari opportunità” per tutto il personale dell’ente; “l’uguaglianza sostanziale fra uomini e donne” per quanto riguarda le opportunità di lavoro e di sviluppo professionale”; la “valorizzazione delle caratteristiche di genere”.
Quantomeno nella sintesi il piano varato dalla giunta punta alla qualità della vita dei dipendenti, ammettendo che «con ogni evidenza non si rendono necessarie azioni di riequilibrio delle quote di genere all’interno dell’organico».