Dieci processi e una condanna definitiva per Lorena Buzzago

MANTOVA Un procedimento già approdato fino al terzo grado di giudizio, con sentenza divenuta da pochi giorni definitiva, oltre ad una decina di altri giudizi collaterali ancora pendenti innanzi ai tribunali di Mantova e Venezia. Questa l’attuale situazione relativa all’ampio iter processuale che vede sul banco degli imputati Lorena Buzzago, già condannata una prima volta nel luglio del luglio 2019 a due anni di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, per atti persecutori perpetrati ai danni del sindaco di Mantova Mattia Palazzi e del consigliere comunale Pierluigi Baschieri e quindi finita nell’occhio del ciclone per la pubblicazione clandestina del libro scandalo “50 e più… sfumature di giallo”. Ed è proprio in merito al capofila di tutti questi processi penali che la Corte di Cassazione, recentemente, giudicando inammissibile il ricorso presentato a suo tempo – con impugnazione avanzata però non su questioni di merito ma solo sulla mera riforma del trattamento sanzionatorio comminato – dal primo difensore dell’ex maestra comunale, l’avvocato Rachele Cerbiatto del Foro di Genova, ha così confermato la condanna emessa con rito abbreviato, poco meno di tre anni fa, dal giudice per l’udienza preliminare Beatrice Bergamasco circa l’accusa di stalking nei confronti dei due amministratori pubblici locali. Un anno esatto dopo tale statuizione di primo grado, il gup di Brescia aveva infatti confermato la sentenza del collega virgiliano accogliendo la richiesta di aumento del risarcimento in favore del solo Baschieri da 6mila a 10mila euro. In quella stessa sede il giudice aveva altresì stralciato la posizione del marito della Buzzago, Fabrizio Ferrari, assolto dopo la condanna in primo grado a 6 mesi per concorso in atti persecutori. Buzzago, dopo le ipotesi di reato a lei ascritte di reiterati comportamenti diffamatori e persecutori attuati nei confronti del primo cittadino e del consigliere di Forza Italia, era anche finita in manette, nel maggio del 2019, per aver violato il divieto di avvicinamento e di comunicazione ai due esponenti politici a seguito della diffusione del cosiddetto “libro giallo”. Misura questa poi di nuovo ridisposta, dopo l’applicazione degli arresti domiciliari, in sede di udienza preliminare. Con il passaggio in giudicato della sentenza d’Appello per Lorena Buzzago si prospetta ora l’espiazione della pena a lei comminata o in regime domiciliare o subordinata allo svolgimento di lavori socialmente utili, in riferimento al suo particolare stato psicofisico, come confermato anche dall’attuale legale della donna, l’avvocato Beatrice Lombardo, e oggetto di consulenza psichiatrica che verrà affidata giusto lunedì prossimo ad un perito dal tribunale di Venezia. Esame peritale, mai concesso, nonostante le diverse istanze avanzate dal difensore della donna, dai giudici di via Poma e oggetto di ulteriore ricorso per Cassazione.