Espulso dall’Italia ma non per il Pg di Brescia

MANTOVA – Mantova Cacciato da Mantova per cinque anni vi aveva fatto ritorno e così si è beccato un foglio di via per dieci anni.  Silviu Alin Ciobanu, il 40enne rumeno divenuto famoso per il suo balletto provocatorio sul tettuccio di una vecchia Bmw in piazza Cavallotti, è stato cacciato dalla nostra città con tanto di foglio di via valido fino al 2027 ma c’è qualcuno che vorrebbe farlo tornare o almeno processarlo. Questo qualcuno è il procuratore generale della Corte d’Appello di Brescia che ha impugnato una sentenza di non luogo a procedere nei confronti del rumeno e presentato ricorso in Cassazione. Già fissata la data dell’udienza che si terrà tra un mese e che riguarda un fatto accaduto l’11 novembre 2016 all’interno del supermercato Carrefour di piazza Cavallotti, quando Ciobanu aggredì una commessa che venne infine spintonata a terra. Per quell’episodio il 40enne finì davanti al giudice di pace con l’accusa di lesioni. Nel frattempo però, il rumeno era stato rimpatriato. per questo motivo il suo difensore, avvocato  Silvia Ebbi, aveva chiesto al giudice di emettere una sentenza di non doversi procedere a carico del suo assistito perché non era presente sul territorio nazionale. L’avvocato aveva spiegato al giudice che il suo cliente era impossibilitato a presenziare a un processo che lo riguardava, come è suo diritto, a causa di quel foglio di via di 10 anni dall’Italia (e da Mantova in particolare), e il giudice di pace aveva infine accolto la richiesta del legale, che in quella sede aveva anche prodotto il decreto in cui veniva disposto l’allontanamento di Ciobanu dal territorio italiano. Sembrava la pietra tombale di uno dei tanti processi che riguardano il 40enne rumeno che alcuni anni fa maramaldeggiava in zona Carrefour e dintorni, e che potrebbe riprendere solo nel caso Ciobanu si ripresentasse in Italia. Insomma tempo e soprattutto soldi pubblici risparmiati ma non per Il Pg della Corte d’Appello di Brescia che ha impugnato questa sentenza oltre che per questioni procedurali per un motivo molto semplice: non c’è nessuna certezza che il signor Silviu Alin Ciobanu abbia lasciato veramente l’Italia. Così si andrà avanti fino in Cassazione per questo procedimento che di fatto era ormai finito nel dimenticatoio come il suo stesso imputato.