Evade due volte dai domiciliari nel giro di 12 ore

MANTOVA Si è fatto beccare in giro per l’hinterland invece di starsene nella sua abitazione ai domiciliari. Arrestato per evasione è stato riportato a casa in attesa del processo per direttissima. Ieri, quando i carabinieri sono andati a prenderlo per portarlo in tribunale non lo hanno trovato: era evaso per la seconda volta in poco più di 12 ore. È attualmente latitante Adriano De Glaudi, un 50enne pregiudicato sparito ieri mattina dalla sua abitazione di via Trincerone. L’uomo era ai domiciliari dallo scorso dicembre perché doveva scontrare un cumulo di pene per vari reati contro il patrimonio per circa un anno e otto mesi di reclusione complessivi. L’altro ieri pomeriggio, però, il 50enne si sarebbe allontanato dalla sua casa senza alcun permesso da parte dell’autorità competente. Lo hanno fermato verso le 17.30 i carabinieri di Curtatone mentre si aggirava va piedi per San Silvestro. Una volta identificato è emerso che era ai domiciliari, che non aveva alcuna ragione di trovarsi dove era stato fermato e per questo motivo scattava l’arresto per evasione. L’uomo veniva quindi portato in caserma e quindi di nuovo nella sua abitazione in attesa del processo per direttissima che era in programma il mattino seguente, ovvero ieri. All’udienza fissata per le 13 erano però presenti solamente il difensore, avvocato Emanuele Luppi, il giudice Gilberto Casari, e il Pm Lidia Anghinoni. Dell’imputato nessuna traccia: evaso nuovamente e questa volta pure in fuga. Così in un’atmosfera tra il grottesco e il surreale si procedeva comunque al processo per direttissima, in cui dopo la convalida dell’arresto del 50enne il giudice accoglieva la richiesta dei termini a difesa avanzata dall’avvocato, rinviando l’udienza al prossimo 18 aprile. Il difensore di De Gluadi non ha potuto richiedere di procedere con un rito alternativo non avendo la procura da parte del cliente che è attualmente ricercato. Per questo stesso motivo il giudice ha convalidato l’arresto senza però disporre la misura di custodia, che verrà decisa quando mai verrà rintracciato, così come allo stesso modo la difesa deciderà con che rito affrontare un processo che tecnicamente resta per direttissima.