Il prof ammette l’adescamento ma erano “solo” rapporti virtuali

MANTOVA  Ha risposto alle domande del gip e ha anche ammesso le proprie responsabilità, specificando però di non avere mai avuto contatti diretti con i ragazzini che adescava tramite varie chat. Sarà stato anche “sesso virtuale”, ma di fatto la procura di Mantova ha chiesto la convalida di arresto con custodia cautelare in carcere per S.M., il 38enne insegnante di un liceo di città finito in manette martedì scorso per le accuse di adescamento di minori e detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Dal canto suo l’avvocato  Gaetano Alaia, difensore del 38enne, ha chiesto che il suo assistito venga rimesso un libertà senza altra misura di custodia se non quella del divieto di collegarsi a internet, e in subordine ha chiesto gli arresti domiciliari. Il gip  Gilberto Casari si è infine riservato una decisione che dovrebbe arrivare entro la giornata odierna. La situazione per il 38enne di Castiglione delle Stiviere, insegnante di lingua straniera in un liceo di città, resta comunque molto complicata, anche perché dietro questo arresto c’è un’altra vicenda analoga per la quale il docente ha recentemente patteggiato un anno di reclusione, pena sospesa e fino ad ora taciuta al dirigente scolastico e ai colleghi dell’istituto in cui insegnava fino a pochi giorni fa. Nel corso delle conferenza stampa dell’altreo ieri in questura, è stato riferito che tra i contatti che il 38enne aveva con dei ragazzini c’erano anche degli studenti della stessa scuola in cui insegnava. Questo particolare è stato smentito almeno parzialmente ieri dall’avvocato Alaia, che ha dichiarato che non risultano tra i contatti dell’insegnante studenti delle classi in cui insegnava. Una storia che si ripete, questa che ha portato a un arresto tanto clamoroso che ha scosso tutto il mondo della scuola mantovano. Le circostanze che hanno portato all’arresto del 38enne sono in pratica le stesse che gli sono già costate un patteggiamento a 12 mesi di reclusione. Anche in quel caso il docente era riuscito a infilarsi nelle chat frequentate da ragazzini tra i 14 e i 18 anni fingendo di essere uno di loro grazie a falsi profili creati ad hoc. Una volta instaurato un rapporto di confidenza con i suoi interlocutori aveva cominciato a pilotare le conversazioni in chat su determinati argomenti ed aveva quindi convinto i suoi contatti a inviargli foto e video con gli stessi ragazzini protagonisti in pose inequivocabili. Circa 130 file di immagini e decine di file video sono stati trovati e sequestrati dagli agenti della Polizia Postale e della Squadra Mobile di Mantova che hanno condotto le indagini culminate con l’arresto del 38enne. Indagini che sono ancora in corso.