La provincia di Mantova terza Chinatown lombarda

Dopo Milano e Brescia tocca ai virgiliani la percentuale di imprese cinesi

MANTOVA L’estremo oriente si impone sempre più nel nostro paese, e a Mantova in particolare le frequenze di attività cinesi, in rapporto con la popolazione, stanno dando percentuali davvero sorprendenti. Questo si evince da uno studio condotto dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, in ragione del quale si evince che la terra virgiliana risulta particolarmente appetibile per la crescente imprenditoria cinese. Mantova addirittura, risulta terza in Lombardia, dietro solo a Milano e Brescia, e in conseguenza e ai vertici anche della graduatoria nazionale.
Nel censimento appena concluso, risultano essere 757 le imprese di cui figurano titolari cittadini cinesi. Numero ancora basso sulla distribuzione complessiva del territorio, ma elevato in rapporto al numero di abitanti. La capofila Milano ne conta 5.620 imprese, mentre la città della leonessa 1.019. Ma nel caso, si parla di province che superano abbondantemente o sfiorano il milione di abitanti, mentre la provincia virgiliana non arriva molto più in là dei 400mila.
Il computo generale lombardo parla di 10.290, e di 50.797 su scala nazionale. Ma il dato saliente, con buona pace della crisi e dei processi recessivi dell’economia, è quello che registra un aumento costante delle presenze imprenditoriali “gialle”, proverbialmente dette. La comunità cresce complessivamente del 23% in 6 anni, e solo negli ultimi tempi, pur mantenendo un segno positivo, ha accusato una frenata limitando un incremento dell’1,8 percentuale (rilevazione 2018). Dato comunque superiore a quello regionale, che di media registra l’1,2%.
Variegato e amplio il ventaglio delle attività cinesi stanziali nel mantovano, La prevalenza accordata al mantovano è quella del manifatturiero, cui seguono quelle del commercio (ingrosso e dettaglio), alloggi e ristorazioni, e anche servizi alla persona, con netta prevalenza di parrucchieri e centri estetici.