MANTOVA Prima Curtatone e poi Mantova. Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, marketing territoriale e moda, ex campionessa e nazionale di sci (ha partecipato a cinque mondiali e tre Olimpiadi), è arrivata nella sede di Fratelli d’Italia in via Roma per tirare la volata elettorale al candidato di centrodestra Stefano Rossi.
Il turismo nelle città d’arte è uno dei settori più in crisi a causa della pandemia. Quali potrebbe essere le strategie per una ripresa più veloce?
“Le città d’arte sono le mete turistiche che, durante questa insolita estate post emergenza, hanno sicuramente fatto più fatica a catturare l’interesse dei turisti italiani e stranieri. Per quanto riguarda il turismo di prossimità, durante il prossimo autunno e inverno, le stesse potranno ritornare a essere le protagoniste. Sono tanti i lombardi che si stanno accorgendo di vivere in una regione che merita di essere visitata, e Mantova è uno scrigno di varie proposte in grado di attrarre i visitatori.
La nostra campagna di comunicazione va proprio in questa direzione: la strategia è volta ad attivare, anche per le città, quelli che già oggi, nelle località di montagna e lacustri, sono importanti segnali di ripresa legati al turismo di prossimità.
Per il futuro, invece, riteniamo che sia il turismo internazionale la naturale vocazione della nostra Regione. Quindi, piuttosto che alimentare la competizione interna con le altre Regioni italiane, preferiamo concentrarci sull’ideazione e pianificazione di azioni efficaci ad intercettare i mercati internazionali. La Lombardia deve essere l’apripista italiana nel tornare ad affascinare i visitatori di tutto il mondo. Partendo dai Paesi europei a noi più vicini”.
Un altro fattore attrattivo è lo sport. In che termini l’organizzazione di grandi eventi può aiutare sia il turismo sia lo sviluppo dello sport di base?
“Lo sport è sicuramente un forte attrattore turistico. Gli eventi sportivi contribuiscono a far conoscere i territori, questo vale, oltre che per le manifestazioni di altissimo livello, come le Olimpiadi, anche per quelle dilettantistiche. Le persone che si spostano per prendere parte o assistere a eventi sportivi generano un indotto significativo per il territorio e, allo stesso tempo, ne scoprono le bellezze delle destinazioni, ne apprezzano le peculiarità e, spesso, decidono di tornarvi come turisti.
In questo senso, le Olimpiadi Milano Cortina 2026 sono un’opportunità importante per tutta la nostra Regione. Fin dall’assegnazione, ho detto che saranno un volano eccezionale per l’intero territorio, e non solo per i luoghi sede delle competizioni. Il nostro obiettivo è quello di arrivare preparati avendo messo efficacemente in rete tutte le eccellenze lombarde: gli aeroporti, le splendide città d’arte, i borghi da scoprire, i 14 Siti Unesco, i 4000 km di percorsi ciclabili, i 293 teatri, i quasi 500 musei e i 5 fiumi navigabili. E l’elenco delle nostre bellezze non finisce qui: dobbiamo lavorare insieme affinché tutti coloro che arriveranno in Lombardia per le Olimpiadi si innamorino della nostra splendida terra”.
Qual è il suo rapporto con la città virgiliana?
“Sono stata più volte a Mantova e nel suo territorio, sia per motivi istituzionali sia per visite private, proprio da ‘turista’. La città virgiliana è un autentico tesoro artistico, culturale e storico che merita di essere ulteriormente valorizzato. E così la provincia, con vere e proprie perle, borghi dal grande fascino che hanno tutto per diventare dei centri turistici di grande rilievo. Bisogna fare di più: la ripresa del turismo passa anche da progetti e misure in grado di rendere attrattivi i nostri territori. Ecco perché bisogna ‘fare squadra’: istituzioni, professionisti e operatori del settore devono collaborare e lavorare tutti insieme per dar vita a strategie condivise e lungimiranti. Solo così possiamo dare un futuro ad un settore strategico per la Lombardia e l’Italia”.
Quale può essere l’apporto delle donne nella campagna elettorale in corso?
“È assurdo pensare che nel nostro Paese alle donne venga affidata la gestione di tutto ciò che è più prezioso come la famiglia, i figli e la casa, ma quando si tratta di fare politica vi sia una certa resistenza a riconoscere la realtà, ovvero che dimostriamo tutti i giorni di saper governare, anche quando usciamo dai confini domestici. Le stesse donne, molto spesso, non credendo di poter competere con gli uomini, finiscono per farlo tra loro, quasi convinte che ci sia necessariamente un livello più basso nel quale mostrare le proprie abilità. Io, forse perché ho una storia diversa alle spalle e perché l’essere stata un’atleta di alto livello mi ha fatto comprendere che non ci sono ostacoli che non possano essere superati con la determinazione, il coraggio e l’impegno, da sempre, anche in politica, cerco di mettere in gioco tutta me stessa con spirito di abnegazione e sacrificio per fornire risposte concrete ai cittadini”.
Come ha vissuto la pandemia da Covid-19 Lara Magoni?
“Da bergamasca, posso dire che la nostra terra ne ha pagato un conto salatissimo. È stato un periodo terribile. Come la maggior parte degli italiani, ho ancora negli occhi le immagini dei camion dell’Esercito che portano via da Bergamo le salme di una tragedia incredibile. Da lombarda, sono anche convinta della forza della nostra gente e della nostra capacità di rialzarci. Il dolore ci ha fortificati e ora, tutti insieme, affronteremo le sfide del futuro, con ancora più ostinazione e senso di responsabilità, anche in nome delle vittime che ci hanno lasciato”.
Quali sono i suoi progetti futuri, personali e professionali?
“Non mi sono mai fermata. Il mio impegno quale Assessore regionale è proteso a far sì che il turismo, la moda e il design, settori vitali per l’economia lombarda e nazionale, possano riprendersi al più presto. Ci sono migliaia di posti di lavoro da salvaguardare e la speranza di un futuro sereno per tantissime famiglie. Ecco perché tutti i miei sforzi sono rivolti a trovare risorse e misure ad hoc, affinché delle filiere così importanti per i nostri territori possano tornare ad essere fiorenti e ‘motori’ imprescindibili dello sviluppo del Paese”.